«Siamo pronti a vendere due seggiovie in Romania»

CARONA-FOPPOLO. La «Monte Poieto»: offerta dall’Est Europa, a meno che le vogliano i Comuni. L’esperto: fuori mercato, spese folli per farle ripartire.

Le seggiovie di arroccamento di Foppolo (paese basso-piazzale Alberghi) e Carona (paese-Val Carisole) potrebbero prendere la strada della Romania. La «Sviluppo Monte Poieto» di Stefano Dentella, proprietaria degli impianti (li aveva rilevati dalla fallita Brembo Super Ski) ha comunicato al Comune di Foppolo di aver ricevuto un’offerta di acquisto da una società romena. Nella comunicazione si chiede al Comune di Foppolo (o a privati) l’eventuale interessamento all’acquisto, per mantenere l’impianto sul territorio.

A illustrare l’operazione è il responsabile marketing della «Monte Poieto», Ezio Berera: «La società ha ricevuto un’offerta da una società della Romania per i due impianti di risalita - spiega -. Prima, però, di procedere alla vendita, abbiamo pensato fosse più giusto proporre i due impianti al territorio. Ecco il perché dell’offerta ufficiale al Comune di Foppolo e quella che faremo a Carona. Per quanto riguarda Foppolo il prezzo della seggiovia è di 80 mila euro, lo stesso che avremmo dalla vendita in Romania».

«Quanto a Carona - continua Berera - non abbiamo ancora formalizzato la richiesta. L’impianto è comunque vetusto, può ancora funzionare, in proroga due stagione, ma poi dovrebbe essere smantellato. Anche in questa stagione abbiamo verificato, peraltro, che gli ingressi sono stati limitati». «Abbiamo girato la richiesta ai consiglieri comunali - dice il sindaco di Foppolo Gloria Carletti - e valuteremo poi in un incontro con la popolazione. L’interesse è soprattutto del paese basso. Il Comune, di certo, non ha le risorse per acquistare. Se dovessero esserci privati o cordate interessate ben vengano».

«Non c’è ancora alcuna richiesta ufficiale - dice invece il sindaco di Carona, Aldro Uffini - . Per il paese la seggiovia di arroccamento resta importante, certo è anche che quell’impianto tra due anni dovrà essere smantellato». Sull’offerta pervenuta a Foppolo è intervenuta anche la minoranza in Consiglio, con una nota stampa: «Nonostante la seggiovia non sia stata messa in servizio negli ultimi anni - scrivono - riteniamo rappresenti un’opportunità per lo sviluppo e il rilancio del paese, e sarebbe un vero peccato doverla vedere aggiungersi alla lista dei beni che se ne vanno o chiudono definitivamente. Pensiamo che il potenziale da esprimere sia evidente: dallo sfruttamento dei parcheggi alla possibilità di incrementare il demanio sciabile, dal favorire nuove forme di mobilità collegando le zone residenziali del paese “sci ai piedi” al realizzare percorsi per bici. E in sintesi dare una chance di sviluppo al centro storico.».

Sulla richiesta interviene Marco Calvetti, titolare della Sacif di Piazzatorre, tra le principali società di riposizionamento di impianti di risalita in Europa: «Si tratta di impianti vecchi e fuori mercato, essendo seggiovie biposto,, una tipologia non più al passo con le necessità di portata. Il loro riposizionamento comporterebbe spese folli. L’Est Europa è ormai orientato a impianti di alto livello, grazie a lauti finanziamenti europei».

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