Covid, a Valgoglio 287 vaccinati
ma 121 persone hanno detto no

Sabato 27 marzo la somministrazione straordinaria nel piccolo centro dell’alta Val Seriana. Il sindaco: «Rispetto, ma dispiace per chi ha rifiutato».

Un vaso di primule, simbolo della campagna vaccinale anti-Covid, entra nelle case dei vaccinati di Valgoglio, un dono simbolico da parte dell’Amministrazione. «È un passo necessario per ripartire» è il pensiero condiviso dai cittadini protagonisti ieri della campagna vaccinale straordinaria nel piccolo Comune seriano dove a fine febbraio si era registrata una forte crescita dei contagi, 36 positivi su 585 abitanti. Da ieri il 51% di loro (considerando anche chi lo era già stato: personale sanitario e scolastico) è stato vaccinato grazie alla volontà del Comune e alla sinergia tra più soggetti: Amministrazione, Regione Lombardia, Ats Bergamo e Asst Bergamo Est, Ambito alta Valle Seriana, Areu, Croce Blu di Gromo, Protezione civile di Bergamo e i tanti volontari.

La vaccinazione ha coinvolto tutta la popolazione che nei giorni scorsi ha risposto positivamente alla telefonata dell’Amministrazione: 287 le somministrazioni, con 243 dosi di AstraZeneca per i cittadini dai 18 ai 79 anni negli spazi allestiti in palestra (dalle 8 alle 19), e 44 dosi di Moderna per over 80 e pazienti fragili.

Novità di ieri è stato il camper dell’Areu, un’unità mobile che è stata di supporto per la vaccinazione di tre pazienti allettati. Tra questi anche Rosa Pasini, 91 anni di Novazza, un tempo bidella alle medie di Gromo, raggiunta verso le 12. Quarantaquattro i cittadini che non sono stati convocati in quanto risultati positivi negli ultimi tre mesi e quattordici quelli già vaccinati. Dopo la benedizione degli spazi a cura di don Virgilio Fenaroli di Gromo, la campagna vaccinale ha preso il via dal primo cittadino Angelo Bosatelli: «È una bella sensazione. So cosa vuol dire affrontare il Covid-19, – ha detto il sindaco, con gli occhi lucidi per l’emozione, ricordando quando a marzo di un anno fa stava combattendo la propria battaglia contro il virus –. In quest’ultimo mese, purtroppo abbiamo avuto anche due vittime, per me è una sconfitta». Bosatelli, ha scelto di ricevere l’AstraZeneca. «Come i miei cittadini di Valgoglio, anche se potevo vaccinarmi con Moderna - ha precisato –. Vaccinarsi qui, era una grande opportunità. Dispiace, ma rispetto, il 30% delle persone vaccinabili (ovvero 121 cittadini su 408) che non si sono vaccinate perché non se la sono sentita. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile tutto questo».

«Questa giornata vede tutte le istituzioni che lavorano insieme per il bene comune e per risolvere una situazione sanitaria particolarmente critica – ha detto il direttore sociosanitario di Ats, Giuseppe Matozzo –. Il richiamo sarà effettuato sempre qui, fra 28 giorni per chi ha ricevuto Moderna e fra tre mesi per chi ha ricevuto AstraZeneca». «Grande soddisfazione – ha detto Flavia Bigoni, medico di Asst Bergamo Est e presidente dell’Ambito –. Comune e Ambito hanno lavorato in silenzio per avere questa giornata. Grande l’organizzazione e il plauso va alla Croce Blu e a tutti i volontari che ci hanno supportato in modo esemplare».

Nel palazzetto, seduti a distanza l’uno dall’altro i primi vaccinati hanno atteso i canonici 15 minuti prima di ricevere il certificato. Volti distesi e sereni. «Non ci ho pensato molto, ho detto subito di sì quando il sindaco mi ha chiamato», confida Costantino Angiolini, pensionato 71 enne tra i primi della giornata. Per Dalila Chioda, 22enne dipendente di una pasticceria di Clusone, la vaccinazione è stata invece una scelta meditata: «Non ero convinta - ha detto la 22enne, tra i giovanissimi che hanno aderito alla campagna – soprattutto per quanto si è sentito recentemente su AstraZeneca. Ma per lavoro sono a contatto con tante persone e sono convinta che sia importante vaccinarsi se vogliamo uscire da questa situazione». Dall’altra parte della strada, la vaccinazione degli over 80 e dei pazienti fragili si è conclusa in tarda mattinata: «Era tanto che aspettavo di essere convocato e fortunatamente abbiamo avuto questa opportunità, a Valgoglio» ha detto l’86enne Alberto Zenoni. Vaccinato anche il 93enne don Giovanni Sarzilla e tra i pazienti fragili Alfredo Pasini, 72 anni e padre dei due campioni di sci nordico, Renato e Fabio, e anche lui in passato campione di fondo, scialpinismo e nelle maratone. «Sono molto contento – ha detto all’uscita dell’ambulatorio l’uomo che, volontario tra gli alpini si occupa della manutenzione dei sentieri ed era stato gestore della capanna Lago Nero per Cai Alta Valle Seriana – anche se sono deluso dai miei concittadini. Mi aspettavo un’adesione maggiore».

La giornata è stata anche l’occasione per testare l’utilizzo del camper di Areu destinato al supporto logistico della campagna, un luogo dove si possono diluire i vaccini e collegarsi al sistema informatico regionale per le pratiche amministrative, ma anche alla centrale operativa in caso di bisogno: «Un test importante per l’utilizzo dell’unità mobile per raggiungere pazienti fragili, in situazioni particolari ma anche territori lontani dagli hub vaccinali» ha spiegato il dottor Claudio Mare, direttore della Aat 118 Lombardia.

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