Lacrime per Daniele, morto a 25 anni nel tragico schianto in moto a Ranica

Daniele Gandossi sabato pomeriggio era in sella alla sua Ducati: lo schianto con un’auto che svoltava in un parcheggio. Coinvolti altri due mezzi. La fidanzata, con cui conviveva da un anno, è arrivata sul posto ed è stata colta da malore.

Un violentissimo impatto, due auto e due moto coinvolte, e Daniele Gandossi, 25 anni, non ha avuto scampo: era alla guida di una moto Ducati quando, nell’urto con la prima auto, ha sbandato, urtato la seconda vettura e uno scooter, è stato sbalzato di sella ed è finito sull’asfalto. È morto sul colpo. L’incidente ieri intorno alle 15,45 a Ranica, in via Marconi. Secondo le prime ricostruzioni della polizia stradale, una Yaris grigia, guidata da una donna di 78 anni, proveniva da Alzano Lombardo diretta a Bergamo e pare stesse svoltando per entrare nel parcheggio di fronte al bar «Le Torrette». La donna aveva quasi terminato la svolta quando è arrivata la Ducati guidata da Daniele Gandossi, che proveniva dalla direzione opposta alla sua: l’impatto è stato inevitabile, la Ducati ha urtato l’angolo posteriore destro della Yaris, sbandando, per poi finire prima contro uno scooter Honda (sul quale viaggiavano un uomo di 55 anni e la moglie di 52, entrambi di Scanzorosciate) e poi contro una Yaris nera, condotta da una donna di 52 anni; entrambi i mezzi procedevano nella direzione opposta a quella della Ducati.

Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, sono intervenute un’automedica da Seriate, un’auto infermierizzata da Alzano e 4 ambulanza. Purtroppo per il venticinquenne non c’è stato nulla da fare. I coniugi che erano sullo scooter Honda sono stati trasportati all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo con traumi vari: le loro condizioni sono serie, ma non sarebbero in pericolo di vita. Meno preoccupanti le condizioni della donna alla guida della Yaris nera: è stata trasportata in codice verde all’ospedale di Alzano Lombardo, mentre è rimasta illesa la donna di 78 anni che guidava la Yaris grigia, la prima auto contro cui si è scontrata la Ducati di Daniele Gandossi.

«Stavo entrando nel parcheggio del bar – ha raccontato la donna, in stato di choc –, quando ho sentito un forte botto che ha spinto avanti la mia auto, ma non ho capito come sia potuto accadere e perché. Quando sono scesa dall’auto, ho visto solo delle persone a terra e un uomo che chiamava i soccorsi».

Sul luogo dell’incidente intorno alle 16,30 è arrivata anche la fidanzata di Daniele, rintracciata dalle forze dell’ordine grazie a un invito a nozze che avevano trovato nello zaino del centauro deceduto. La giovane è stata colta da malore non appena arrivata sul posto: sotto choc, è stata trasportata per precauzione all’ospedale di Alzano Lombardo, ma poi è voluta ritornare sul luogo della tragedia intorno alle 18,30. «Ero a casa – ha raccontato in lacrime la ragazza – e Daniele era uscito verso le 14,30-15, ma non so se stava tornando perché doveva andare a Redona per lavoro: non riesco a capire come sia successo. Convivevamo da un po’ più di un anno a Ranica e stavamo insieme da due anni e mezzo. Era sempre contento, Daniele – ha ricordato tra le lacrime –, in due anni e mezzo di convivenza non ha mai cominciato una giornata con il broncio. Era sempre di buonumore».

Daniele Gandossi era diplomato all’Istituto d’Arte Fantoni ed era esperto di informatica: lavorava alla Birolini Spa a Ranica, una società immobiliare di cui sono titolari alcuni parenti. Daniele lascia nel dolore tutta la sua famiglia, che abita a Nembro: il papà Massimiliano e la mamma Alessandra – ieri i genitori si trovavano sul Monte Pora –, il fratello minore Simone e la sorella maggiore Alice. Per Daniele, che aveva acquistato la Ducati da pochissimo, questi dovevano essere gli ultimi giorni di lavoro prima delle vacanze estive: aveva infatti programmato una vacanza in Sardegna con la fidanzata e alcuni amici. Per i rilievi e per ricostruire la dinamica è intervenuta la polizia stradale di Bergamo, con il supporto della polizia locale di Ranica: è stato disposto il sequestro di tutti i mezzi coinvolti e la strada è stata chiusa per tre ore e mezza in entrambe le direzioni.«Abbiamo sentito un fortissimo botto – hanno detto alcuni clienti del vicino bar Marconi –, ma non abbiamo visto nulla». «Questa strada è molto pericolosa – aggiungono alcuni residenti della zona –. I mezzi sfrecciano a tutta velocità e sarebbero utili dei dossi: non è la prima volta che si verificano incidenti».

La salma di Daniele Gandossi è stata composta nella camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. La data dei funerali non è stata ancora fissata.

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