Sette casi di legionellosi, si indaga sulle cause in Valle Seriana

Salute Si tratta di residenti a Clusone e Rovetta. Ats sta effettuando verifiche per risalire all’origine dell’infezione.

Sono in corso accertamenti da parte di Ats Bergamo dopo la segnalazione di 7 casi di pazienti affetti da legionellosi tra Clusone e Rovetta. Si tratta di 5 cittadini residenti a Clusone e 2 residenti invece a Rovetta che si sono recati all’ospedale Locatelli di Piario dove domenica è stata accertata la diagnosi e dove è partito l’iter previsto in questi casi.

I sindaci dei due comuni, ossia Massimo Morstabilini di Clusone e Mauro Marinoni di Rovetta, hanno condiviso specificato in un comunicato: «I casi sono stati accertati presso l’ospedale Locatelli di Piario, Ats Bergamo ha preso in carico la situazione e sta eseguendo la necessaria indagine epidemiologica e le verifiche funzionali a comprendere l’origine dell’infezione».

Si tratta di 5 cittadini residenti a Clusone e 2 residenti invece a Rovetta che si sono recati all’ospedale Locatelli di Piario dove domenica è stata accertata la diagnosi e dove è partito l’iter previsto in questi casi

Il punto di partenza dell’indagine saranno i cittadini contagiati. «Abbiamo ricevuto la segnalazione domenica sera 3 luglio da alcuni cittadini e sempre domenica sera è partita la segnalazione di Ats – spiega il sindaco Morstabilini – Al momento non siamo a conoscenza del piano di controllo di Ats, ovvero di dove saranno effettuati i controlli, sappiamo che cercheranno di raccogliere informazioni dai 7 cittadini alla ricerca anche di un possibile punto comune di contagio e che le analisi partiranno dalle informazioni raccolte». Per avere i risultati bisognerà quindi attendere la conclusione delle analisi.

«La Direzione del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria di Ats Bergamo ha confermato che non esistono elementi per attuare interventi di limitazione della vita quotidiana dei cittadini, incluso l’utilizzo della risorsa idrica»

Sempre nel comunicato si afferma che «la Direzione del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria di Ats Bergamo ha confermato che non esistono elementi per attuare interventi di limitazione della vita quotidiana dei cittadini, incluso l’utilizzo della risorsa idrica». «Prendiamo atto con apprensione dell’avviso reso pubblico oggi dal sindaco di Clusone in merito al problema di infezione da legionellosi. - commenta l’amministratore delegato Uniacque, Pierangelo Bertocchi - Seguiamo con attenzione le indagini e le analisi svolte dall’autorità sanitaria, Ats Bergamo, che comunque confermano non sussistere elementi per limitare l’uso dell’acqua potabile».

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