Ansa Press Release
Mercoledì 10 Settembre 2025
Comunicato Stampa: CRV - Ciambetti: “Lingua veneta in Brasile, simbolo di identità, oltre i confini geografici”
Attivato primo corso accademico di lingua veneta in Brasile, Presidente Ciambetti “Simbolo di identità che travalica i confini geografici”
(Arv) Venezia 10 set. 2025 - Sono particolarmente orgoglioso dell’accordo sottoscritto tra l’Università Federale di Santa Maria nello stato del Rio Grande do Sul in Brasile e l’Academia de ła Bona Creansa - Academia de ła Łengua Veneta per l’avvio di un corso accademico sulla lingua veneta. Vorrei innanzitutto ringraziare il professor Alessandro Mocellin, direttore dell’Academia de ła Bona Creansa grazie al quale la lingua veneta è diventata materia di studio universitario e vorrei anche ringraziare il collega Sandonà per aver promosso questa conferenza stampa. L’ottobre dello scorso anno, in occasione della riunione a Venezia della Consulta dei Veneti nel Mondo, ho lanciato una proposta ambiziosa, quella di dare vita ad una sorta di Commonwealth veneto che ci unisca attraverso rapporti economici, scambi culturali e politici. Ecco io credo che questo corso possa rappresentare un tassello per la costruzione di questa “Comunità veneta internazionale e sovranazionale”, che si riunisce sotto l’egida del simbolo di San Marco con il suo saluto di Pace, e sotto una lingua, quella veneta”. Così il Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti presentando l’attivazione del primo corso accademico di lingua veneta in Brasile. “Se da una parte esprimo la mia soddisfazione per questo corso di studi, dall’altra non posso fare a meno di evidenziare con rammarico che lo stato italiano nega l’esistenza della lingua veneta: in Brasile dal 2014 il governo federale ha definito il ‘Talian, ovvero il veneto-brasileiro come ‘lingua riconosciuta’ e ‘patrimonio immateriale del Brasile’ mentre l’Unesco, assieme al Consiglio d'Europa, riconosce e inserisce il veneto nel Red Book of Endangered Languages, annoverandolo fra le lingue minoritarie meritevoli di tutela. Secondo stime attendibili il veneto-brasiliano sarebbe parlato da circa 500.000 persone in 133 città. Nei fatti, il ‘talian è ufficialmente la seconda lingua più parlata in Brasile. Nemo profeta in patria, verrebbe da dire, quindi, se all’estero è riuscito quello che nel nostro paese non si è ancora realizzato” ha affermato il Presidente. “Oggi in Brasile risiede la più grande collettività di italo-discendenti al mondo, stimata in circa 32 milioni di persone, cui si aggiungono circa 730.000 cittadini con passaporto italiano. Le concentrazioni più importanti di italofoni, in maggioranza di lingua veneta, si individuano negli stati del Rio Grande do Sul, Santa Caterina, Paranà, Espirito Santo e a San Paolo. A tutt’oggi le comunità venete più numerose sono insediate prevalentemente negli stati brasiliani di Rio Grande do Sul e Santa Caterina, a Curitiba, capitale del Paranà, oltre che nei comuni di Santa Teresa e Venda Nova do Migrante nell’Espirito Santo. I numeri tuttavia poco dicono della Grande Emigrazione e della vita difficile e complessa delle nostre comunità: a rendere omaggio al ruolo che ebbero e al contributo che diedero, nel 2008 la Repubblica federale del Brasile ha istituito la Giornata dell’Emigrante italiano, «Dia nacional do imigrante italiano» che ogni anno si celebra il 21 febbraio in ricordo del viaggio compiuto nel 1874 dalla nave “La Sofia” armata da Pietro Tabacchi per trasportare da Genova 386 tra veneti e trentini nello stato di Espírito Santo, evento che simboleggia l’inizio del processo di migrazione di massa degli italiani in Brasile, pur preceduti da arrivi più limitati in diversi altri stati del Paese. In 150 anni non si sono mai spezzati i legami tra i coloni che giunsero dapprima nelle due colonie del Rio Grande do sul di Conde dÉu e Dona Isabel, oggi Garibaldi e Bento Gonçalves, create dalle autorità brasiliane a cui si aggiunsero poi la colonia di Nova Palmira, attualmente Caxias do Sul e nel 1877, la quarta colonia battezzata Silveira Martins, creata vicino a Santa Maria. Non possiamo dimenticare le fatiche, i sacrifici, i dolori sopportati dai nostri emigranti che hanno letteralmente costruito paesi e città e fatto degli stati del Sud il vero motore dell’economia brasiliana, come il Veneto ha fatto in Italia. Non a caso, che ci si trovi nel Rio Grande do sul, in Paranà a Curitiba soprattutto nel quartiere di Santa Felicita, nello Stato di Santa Caterina ma anche a San Paolo è difficile non ritrovare modelli e stili di vita tipicamente veneti. Ecco perché ha senso parlare di un’identità veneta i cui confini travalicano quelli geografici, ecco perché ha senso parlare di una cultura veneta, ed ecco infine, perché ha senso ed acquista valore un corso di lingua veneta che unisca il popolo veneto oltre mari e oceani”, ha concluso il Presidente.
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