CRV - Ciambetti al Villaggio Corte di Borca di Cadore: “Rilancio per il capolavoro di Gellner”

Ciambetti in visita al Villaggio Corte di Borca di Cadore: “Il rilancio del capolavoro di Gellner, occasione concreta di politica ecosostenibile, di economia circolare, difesa ambientale e culturale, a cui non possiamo rinunciare”

(Arv) Venezia 23 nov. 2021 -    “Il riuso del Villaggio di Edoardo Gellner a Borca di Cadore sarebbe un segnale di straordinaria valenza: non si tratta, infatti, solo di valorizzare un’opera d’arte complessa, una testimonianza unica dell’architettura contemporanea, ma di dare una precisa indicazione politica oltre che culturale sul modello di sviluppo futuro”. Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, commenta così la sua visita al Villaggio Corte a Borca di Cadore voluto da Enrico Mattei e ideato dall’architetto Edoardo Gellner, realizzato tra anni Cinquanta e i primi anni Sessanta del secolo scorso “con una lungimiranza che lascia ancor oggi attoniti - ha detto Ciambetti – C’è un equilibrio sorprendente tra ambiente e architettura, tra il bosco,  l’Antelao e il Villaggio: recuperare questa struttura significa fare una straordinaria operazione culturale e sociale in un esempio di applicazione concreta  di economia circolare che sarebbe piaciuta moltissimo sia a Enrico Mattei come a Edoardo Gellner”. “Il progetto Borca ispirato da Dolomite Contemporanee lascia spazio a moltissime riflessioni e apre la strada a diverse soluzioni – prosegue Ciambetti - le idee per rilanciare questa realtà non mancano. Per un qualsiasi riutilizzo il villaggio c’è già, servono risorse ed il tempo necessario solo per gli arredi e qualche sistemazione. Significherebbe poter tornare ad usufruire di un’opera d’arte che parla della cultura internazionale da Le Corbusier, Alvar Aalto, Richard Neutra fino a Carlo Scarpa che non a caso collaborò con Gellner per la Chiesa del Villaggio. Il messaggio sarebbe chiarissimo sia in termini ambientali, sociali ed economici: nessuno spreco, spese contenute, risultati eccezionali: se si è detto che la Cop26 a Glasgow è stato un bla-bla, il riuso del Villaggio Borca sarebbe una concreta applicazione di autentiche e alte politiche ambientali, culturali e di economia circolare. Non credo esistano tanti casi analoghi al mondo, ma sono sicuro che dopo una esperienza così forte, si darebbe un esempio imprescindibile”. Ciambetti è stato l’estensore di un progetto di legge sull’economia circolare, tema che lo coinvolge in prima persona anche come ambasciatore italiano del patto dei Sindaci per il clima e l’energia: “L’Italia è il primo Paese al mondo per l’adesione di sindaci al progetto sul clima e per fonti energetiche rinnovabili – spiega Ciambetti - e io trovo che il rilancio del Villaggio Borca in questo contesto, anche ma non solo, per il clamore culturale del riuso sia una occasione irripetibile. Infatti il Villaggio si presta a molti utilizzi: si è parlato di un centro studi universitari, di un polo di riferimento, centro di ricerca e via dicendo. Ai proponenti di Dolomiti Contemporanee non mancano di certo idee e soluzioni realizzabili in perfetta sintonia con l’ideale di rinascenza post-Covid ma anche con le politiche ambientali e di uno sviluppo ecosostenibile che abbiamo visto a Glasgow essere una vera urgenza sentita e condivisa da una opinione pubbliche sempre più cosciente oltre che crescente. Io spero che su questa struttura si possa attivare sin da subito un percorso sinergico con tutte le istituzioni, partendo dalla Regione che sono certo svolgerà un ruolo propositivo: nessuno deve sottovalutare l’occasione che abbiano. Io mi limito solo a fare una proposta: all’ingresso del villaggio metterei una citazione tratta alle ‘Città Invisibili’ di Italo Calvino, quando Marco Polo nei suoi dialoghi con l’imperatore Kublai Kan nelle spiega che ‘D'una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda’. Ecco, il Villaggio Borca dà tante risposte all’uomo contemporaneo. Non ascoltarle sarebbe uno sbaglio esiziale”

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