“La Baglioneide”, l’epopea degli incontri sfiorati con Claudio Baglioni, tra musica e ricordi

Succede così nei migliori film romantici: i due protagonisti percorrono le stesse strade, ma non si incontrano per una frazione di secondo appena. Incrociano lo sguardo con gli stessi negozi, provano emozioni affini o speculari, ma non sanno ancora che le loro vite presto prenderanno una piega diversa: basta aspettare il momento giusto. Un simile espediente di montaggio non può che affascinare gli spettatori, li lega facilmente alla storia, li coinvolge al punto che quasi vorrebbero alzarsi dalla loro poltrona e gridare ai loro beniamini: “Voltati! Guarda lì, in fondo alla strada, dietro l’angolo, nel caffè che frequenti ogni mattina da dieci anni, proprio lì c’è la persona che stavi aspettando da tutta una vita!” Ma per fortuna la magia della finzione scenica non viene interrotta: il tessuto del tempo si piega per rendere possibile questa danza sincronica a volte con struggimento, altre con ironia, creando una connessione irresistibile. Succede anche che certe volte sia la realtà a superare l’immaginazione , rendendo manifesto quanto questo gioco di intrecci sia frequente – pur senza spettatori curiosi a seguire la scena – nella vita di ogni giorno: nel suo libro d’esordio, Maria Rita Moneta racconta dalla sua prospettiva l’epopea degli incontri sfiorati con il grande Claudio Baglioni , l’arcinoto cantautore e musicista romano.

È la stessa autrice che, nel prologo del suo libro “La Baglioneide” , pubblicato per il Gruppo Albatros il Filo , inquadra con esattezza la direzione del suo libro: “Non è una biografia di CB, non è un incensamento al cantante, non è una dichiarazione d’amore all’uomo, non è una pubblicità ingannevole, non è una captatio benevolentiae. È la storia di un incontro mancato, ma sfiorato più volte, nell’arco di circa cinquant’anni. Pertanto, una vera epopea!” La dichiarazione d’intenti di Moneta rivela la promessa implicita di mettere a nudo le profondità del suo animo , che si intrecciano con la melodia coinvolgente e le parole evocative del cantautore.

La narrazione è guidata dalla voce ironica e frizzante dell’autrice, che nelle prime pagine catapulta il lettore a fianco a lei, adolescente, con il capo chino sul suo libro di greco. È intenta a prepararsi per il compito in classe del giorno dopo, ma la sorella la distrae dal suo intento, supplicandola di accompagnarla a un evento di musica dal vivo in cui bisognerà sostenere il figlio di un collega di alcuni amici. “È tanto bravo, ma ancora non lo conosce nessuno”, dicono “bisogna incoraggiarlo un po’ e dopo lo incontriamo a casa nostra”. Il giovane artista , che risulterà poi il vincitore della convention canora, contrariamente a quanto detto non si presenterà all’incontro post-concerto, lasciando la giovane Marina (alter-ego di Maria Rita Moneta) con un forte amaro in bocca. La ragazza non sapeva che quel Claudio Baglioni , nome allora sconosciuto, sarebbe diventato di lì a poco il suo idolo musicale .

Attraverso una serie di aneddoti divertenti e toccanti, Moneta dipinge un quadro vivido del suo percorso di crescita e del suo legame con la musica e con il personaggio di “CB”. Il libro si distingue da una classica biografia di un personaggio importante per uno slittamento di focus , che rende l’opera ancora più interessante: non è Claudio Baglioni il fulcro della narrazione, ma l’esperienza umana e personale dell’autrice in relazione ad esso. Il libro si schiude dunque su un piano emotivo poco esplorato dalla narrativa , ma nel quale si sintetizza l’esperienza di chi, almeno per una volta, si sia rispecchiato nelle strofe di una canzone, nelle battute di un film o nella meraviglia di un’opera d’arte. Una delle qualità più affascinanti dell’opera è l’abilità dell’autrice di immergersi nelle profondità dei sentimenti: la musica diventa uno specchio in cui Moneta si riflette, sviscerando emozioni che spaziano dall’amore al dolore, dalla leggerezza allo struggimento. La voce di Baglioni è il riflesso delle sue speranze e paure più profonde, un ponte tra la realtà e i desideri più nascosti.

Nel suo interrogarsi su sé stessa, nei traguardi e nelle tappe della vita quotidiana, l’autrice si chiede se anche CB viva le stesse emozioni, simili esperienze di vita. Dopotutto il cantautore è talmente riservato sulla propria vita privata da lasciare ampio spazio all’immaginazione di cosa avvenga tra un’apparizione pubblica e l’altra. Moneta parla delle sue prime esperienze lavorative dopo il lungo e faticoso periodo di studi, si sofferma a ragionare sull’amicizia (chissà se CB è un buon amico e ha amici veri?). A volte si rivolge direttamente a lui, immaginando ciò che potrebbe chiedergli durante il loro primo vero incontro .

È proprio questo il punto più divertente e affascinante del libro: nonostante siano passati quasi cinquant’anni da quel primo concerto, l’autrice non è ancora riuscita a incontrare e a parlare vis-à-vis con il cantante : eppure ha partecipato a decine di concerti ed eventi, appartiene a una rete di “baglioniane DOC”, hanno persino alcune conoscenze in comune… ma la sorte, fino a questo momento, ha ancora deciso che non fosse giunto il momento giusto.

Oltre ai vividi racconti dell’autrice riguardanti gli incontri sfiorati con il cantautore, fa sorridere la rappresentazione dei fan club e delle amicizie sincere che è riuscita a costruire con persone che condividono la sua stessa passione. Conosceremo alcuni personaggi eccentrici e affascinanti, esplorando la dinamica di un gruppo unito da emozioni condivise. I fan club, spesso considerati semplicemente come raduni di appassionati, rivelano una verità più profonda: l’arte ha il potere di unire persone provenienti da contesti diversi, con storie uniche e prospettive a volte molto diverse tra loro. La musica in questo caso agisce come collante, svelando un aspetto intrinseco e talvolta sottovalutato della nostra natura umana: la capacità di connettersi profondamente attraverso la condivisione di un simile ideale. Ciò dimostra che l’espressione artistica, nel suo ruolo di linguaggio universale, supera le differenze e crea ponti che collegano le anime a un livello profondo.

La domanda centrale che si pone in questi casi, e che l’autrice sceglie di porre a sé stessa è “Perché mi piacciono così tanto CB e le sue canzoni?” La risposta diventa un canto di ricerca interiore che risuona nell’anima di ogni lettore. Moneta svela infatti il motivo del suo legame profondo con la musica di Baglioni, capace di dare voce ai suoi pensieri e alle sue emozioni più di chiunque altro, rivelando la connessione intensa che unisce l’ascoltatore all’artista. Le sue parole diventano una dichiarazione appassionata dell’ impatto dell’arte sulla vita , una testimonianza del potere della musica di penetrare nel cuore e nell’anima.

“La Baglioneide” è più di un romanzo, più di una biografia: è un’immersione nel mare delle connessioni e delle emozioni , un viaggio epico fatto di legami e istanti preziosi, di risate e riflessioni. È un viaggio intimo e coinvolgente che esplora le sfumature dell’anima, un libro unico e affascinante.

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