Dalla medicina ai restauri e IoT, il futuro passa dal nanotech

Dalla medicina del futuro al restauro dei beni culturali passando dall'automazione industriale e i microchip ad alta efficienza energetica: a innovare praticamente ogni settore industriale e non sono e saranno sempre piu' le nanotecnologie. Al tema e' dedicato il convegno NanoInnovation 2022, a Roma fino al 23 settembre co-organizzato da Airi (Associazione Italiana per la ricerca industriale) che in un workshop presenta le migliori soluzioni per la trasformazione digitale e l'industria 4.0.

"Le nanotecnologie sono uno strumento potentissimo utile ormai in ogni ambito dello sviluppo e dell'innovazione - ha detto all'ANSA Sara Morisani, direttrice di Airi - e qui si riuniscono praticamente tutte le tantissime realta' nazionali e non solo che se ne dedicano si alla ricerca che alle applicazioni. Dalle universita' alle industrie passando dai centri di ricerca che hanno un ruolo fondamentale per facilitare a trasformazione delle ricerche in prodotti". Al workshop organizzato in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler e STMicroelectronics sono state presentate alcune delle quasi infinite possibili applicazioni delle nanotecnologie e sottolineato anche la loro importanza strategica a livello nazionale ed europeo.

"In questi anni - ha aggiunto Andrea Porcari - sta avvenendo a livello europeo un cambio di paradigma riguardo a queste tecnologie la cui produzione e' stata a lungo decentrata all'estero. Emerge sempre piu' chiaramente la necessita' di tornare a essere produttori, un percorso che gli Usa hanno gia' intrapreso da alcuni anni". Proprio per questo la Commissione Europea ha varato nel 2018 l'Ipcei (Important Projects of Common European Interest) Microelectronics, con un potenziale finanziamento complessivo di 1,75 miliardi di euro che punta ad aumentare la capacita' di produzione e innovazione del sistema nazionale ed europeo.

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