Nasce il dottorato di interesse nazionale sulla biodiversità

Studiare la biodiversità del mare e delle acque dolci, quelle terrestre e delle città, alla ricerca di soluzioni tecnologiche innovative ispirate all'approccio One Health per la salute circolare: è questa la missione affidata a 34 giovani ricercatori con il primo dottorato di interesse nazionale (Din) sulla biodiversità, avviato all’Università di Palermo dove ha sede il National Biodiversity Future Center (Nbfc), il primo centro nazionale sulla biodiversità coordinato dal Cnr in collaborazione con altri 48 enti partner.

Le borse di studio, che andranno a 21 ricercatrici e 13 ricercatori (età media 28 anni), sono finanziate con 1,7 milioni di euro dal National Biodiversity Future Center e con 850.000 euro dalle università che hanno offerto diversi percorsi di studio.

"É la prima volta che in Italia si investe sulla biodiversità in modo esplicito con il Centro Nazionale per la Biodiversità e il Dottorato Nazionale in Biodiversity", afferma Gianluca Sarà, coordinatore del Dottorato di Interesse Nazionale. "È il perfetto compendio allo sforzo dei quasi 2.000 ricercatori del Nbfc. Come naturale risultato di ciò, i giovani che si formeranno con il Dottorato Nazionale in Biodiversity saranno i veri protagonisti dell'integrazione della biodiversità nelle politiche decisionali nazionali e internazionali".

Anche il presidente di Nbfc, Luigi Fiorentino, sottolinea come "il sistema economico, le istituzioni, non solo gli enti di ricerca, avranno sempre di più bisogno di donne e uomini esperti di biodiversità. Un’occasione importante per il nostro paese".

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