Una Corsa nata per scommessa

La singolare gara di gandino è nata da una scommessa, nel 1931. Lo spiega Ruggero Bertocchi, voce della «Corsa de öf» da quasi 30 anni. È lui, infatti, che commenta le fasi della gara al microfono, raccoglie le notizie dei ponti radio e soprattutto tiene aggiornato l’albo d’oro avviato dal compianto Paolo Bombardieri.
Così racconta le origini della gara: «Il 19 marzo Gandino celebrava con solennità la Festa di San Giuseppe, e Renzo Archetti e Giovanni Bonazzi, entrambi diciottenni, erano a casa di quest’ultimo per il pranzo a base di öf e scamuscì (uova e germogli di radicchio, ndr) preparato dalla mamma di Giovanni. Le uova sode resistettero ben poco all’appetito dei due e mamma Margherita sottolineò con una battuta la necessità di provare almeno a "guadagnarsi" quel cibo prezioso. Nacque così l’originale scommessa: Giovanni Bonazzi avrebbe raccolto cento uova poste a un metro una dall’altra tra piazza Vittorio Veneto e la chiesa di Santa Croce, mentre Renzo Archetti avrebbe percorso nel contempo (andata e ritorno per un totale di circa 11,8 chilometri) il tragitto verso il passaggio a livello di Fiorano al Serio, dove transitava la Ferrovia della Valle Seriana che Renzo abitualmente utilizzava per raggiungere Milano per lavoro».
Sopra. un’immagine della Corsa del 1962
Archetti vinse quella prima gara e anche la rivincita disputata nel 1932. La scommessa fu riproposta, con protagonisti diversi, sul finire degli Anni ‘50, e a partire dagli Anni ‘60 le edizioni si sono susseguite con un ritmo regolare, anche se in alcune occasioni la raccolta uova fu trasferita al campo sportivo o gestita a staffetta.
Nel 1981, a 50 anni dalla prima edizione, l’Atalanta Club Valgandino decise di riportare in auge la manifestazione, riproponendo lo scenario canonico di piazza Vittorio Veneto. A rendere più appassionante l’evolversi della sfida è l’idea di seguire con un ponte radio il concorrente podista, per aggiornare costantemente il pubblico, che assiste sulla piazza alla raccolta delle uova.
«La Corsa de öf – racconta Bertocchi – non dispone di regole codificate, ma di riferimenti che costituivano i termini della scommessa originale. La linea del via è definita dallo zampillo laterale della fontana di piazza Vittorio Veneto, sul lato verso il Salone della Valle: dal 1999 questa linea ideale è indicata da un’apposita lastra in marmo. Il via ai concorrenti viene dato all’ultimo rintocco delle 20,30 del campanile della basilica. Le uova vengono collocate su appositi mucchietti di segatura lungo via Dante, dove dal 2001 sono stati addirittura inseriti nella pavimentazione i cubetti numerati in marmo bianco che segnalano la posizione di ciascun uovo. Il raccoglitore può decidere a piacere l’ordine di raccolta, ma ha l’obbligo di depositare integre le uova sulla linea di partenza».

(03/07/2008)

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