Grande successo
per la festa di Sarnico

E' stata un successo la tradizionale festa che a Sarnico ricapitola mille anni di storia. È cominciata con un palo della cuccagna steso in orizzontale sul Sebino, alla conquista di una corona di fiori, ed è finita con uno spettacolo pirotecnico che non ha forse eguali in Bergamasca, giusto perché qui c'è lo specchio del lago e l'effetto è doppio.

Tantissimi i partecipanti dell'edizione numero tre della rievocazione «Scior, picaprede e pescadur», che racconta volti, figure e figuri del lago dal Mille in giù, e la tradizionale processione delle barche con la statua della Madonna Stella Mari. La manifestazione quest'anno ha come titolo «Sarnico-Abruzzo. È domani»: nel corso della serata sono state distribuite 8.000 candele bianche, insieme al testo della canzone «Domani» di Ligabue, Jovanotti e Company. Sono state accese le candele e tutti insieme hanno intonato il pezzo musicale, che è stato trasmesso in filodiffusione tra il centro storico e il lungolago.

Infine ogni performance della serata si è conclusa con una raccolta fondi per le vittime del terremoto. Lo spettacolo principale - regista è stata Silvia Barbieri del Teatro Prova di Bergamo - ha avuto una novità: il palo della cuccagna, che come nelle tradizioni dei lacustri è stato steso in orizzontale sul Sebino, nei pressi del ponte che riunisce le province di Bergamo e Brescia, segnando la fine del lago e l'inizio dell'Oglio. In fondo al palo unto di grasso, è stata appesa una corona di fiori. Chi l'ha agguantata l'ha quindi portata a nuoto all'abate San Mauro, il patrono di Sarnico, allestito su un naèt che ha poi raggiunto i nove pontili della località su cui sono state allestite le scene della rievocazione storica.

È seguita la sfilata storica nel paese e numerosi e suggestivi quadri viventi. Oltre a musica, momenti enogastromici e la poesia «La processiù» con cui Gianfranco Gaspari ha siglato la fine della rievocazione e l'avvio della processione della Madonna Stella Maris, verso le 22, organizzata dall'Associazione marinai. Prima sono arrivati i naècc, accompagnati alle spalle da un «aperitivo» dello spettacolo pirotecnico, con la regia di Oreste Castagna. Poi lentamente sono partite dal Circolo velico le barche. Ad attenderle, migliaia di persone e in testa il sindaco Franco Dometti. Da lì l'accensione delle candele e la canzone «Domani» per l'Abruzzo. Infine, lo spettacolo del fuochi d'artificio ha acceso il lago di colori prima del ritorno delle imbarcazioni al Circolo velico e la Madonna Stella Maris alla chiesetta progettata dall'architetto Luigi Angelini.

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