A Dossena
è già carnevale

Si avvicina il tempo di Carnevale e immancabilmente ecco l’appuntamento con la «Mascherada e’n cuntrada» di Dossena, una tradizione di antichissima origine.

Il carnevale dossenese si richiama alla vita di montagna, quando l’inverno fermava il lavoro dei campi e costringeva i contadini e le famiglie a rintanarsi al calduccio delle stalle, riscaldate dagli animali, a raccontare storie e a far festa quando era possibile.

Da queste piccole realtà rurali di montagna sono nate grezze esperienze teatrali per interpretare il Carnevale. Di tradizioni era stato appassionato indagatore e ripropositore il compianto pittore Filippo Alcaini che del «carneal» ha lasciato ampie tracce nelle sue tele, e a lui a trent’anni dalla scomparsa è stata dedicata la manifestazione.

Sono i contadini in prima persona protagonisti di queste sceneggiate che si sviluppano su un canovaccio strettamente legato alle vicende del posto, maschere molto grossolane fatte in casa, dialoghi volutamente sgangherati nell’espressione e con frasi ridanciane e a volte licenziose, il tutto accompagnato dal bandì.

A Dossena, in modo specifico, ricorre una presenza particolare, e precisamente quella dell’«om del bosch», ovvero l’uomo del bosco, un personaggio quasi mitico che vive tutto l’anno rintanato nei boschi del Monte Gioco da dove controlla la vita della comunità dossenese riportando in un suo particolare cronicon i dati più salienti che accadono nel bene e nel male, presentandosi il giorno della «mascherada» a far la morale ai suoi compaesani.

La sceneggiata è improntata ogni anno su una vicenda che ha colpito l’attenzione e l’interesse della comunità. Quest’anno la sceneggiata si svolgerà sul tema: «Öna famea tracia ‘nsema al tor», ovvero scombinata almeno in riferimento ai canoni della famiglia tradizionale - se non che ci sono di mezzo la solita famiglia tradizionale contadina, due figli che vanno all’estero, le unioni civili, e altro, i cui dialoghi faranno divertire gli spettatori.

Regista e sceneggiatore della manifestazione è Piero Zani, che è pure attore, e si esibisce insieme a un gruppo di uomini che vestono abbigliamento e maschere femminili laddove lo richiedono le parti. La mascherata si svolge sulle «ere» o aie che stanno al centro delle contrade e domenica 24 gennaio sarà a Ca’ Astori e la Villa. Alla fine ricco buffet offerto dai contradaioli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA