Dagli appalti al gioco d’azzardo
La ’ndrangheta si allarga a Bergamo

Una maxi inchiesta calabrese svela la rete di contatti delle cosche.

Ci sono propaggini anche bergamasche nell’operazione «Alchemia», scattata a fine luglio per colpire le ramificazioni della ’ndrangheta. Parallela all’indagine per cui pochi giorni fa è stato arrestato il senatore Antonio Caridi di Gal, infatti, un’altra maxi-inchiesta calabrese punta a svelare la rete di contatti delle cosche. L’indagine ha messo sotto la lente anche un 43 enne di origini calabresi ma residente a Vercurago, comune lecchese al confine con la Bergamasca. Gli approfondimenti su di lui avevano preso in esame pure l’interesse per la possibile acquisizione di sale bingo a Dalmine e Stezzano.

In manette è finito poi un imprenditore del settore delle pulizie, residente a Sorisole e indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Numerose società sono inoltre state sottoposte a sequestro preventivo. Tra queste, un’azienda con sede legale a Bergamo, in passaggio Don Seghezzi.

Ma la Bergamasca è citata anche nell’ultima relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia, presentata di recente alla Camera: vi si ricorda tra l’altro l’operazione «Hydra», che ha visto coinvolto anche un libero professionista bergamasco accusato di aver favorito alcuni usurai calabresi.

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