La gioia del miracolo della Sacra Spina
Ecco il video della proclamazione

«Con grande gioia posso annunciare che il segno si è manifestato». Legge l’annuncio del vescovo di Bergamo Francesco Beschi mons. Pelucchi e la gioia dei fedeli si trasformare in un fragoroso applauso.

È continuato incessante anche martedì 29 marzo il pellegrinaggio alla reliquia della Sacra Spina di San Giovanni Bianco, dopo l’annuncio del miracolo fatto dal vescovo Lunedì dell’Angelo. Migliaia le persone, provenienti da tutta la Lombardia, che si sono fermate a pregare dinanzi al segno della Passione di Cristo.

Già alle 6, quando ancora le porte della parrocchiale non erano aperte, c’erano fedeli ad attendere. Poi la prima Messa alle 9,30, gremita di fedeli: tanti giovani e poi mamme con bambini, anziani, e moltissimi malati, in carrozzella che, alla Sacra Spina chiedono una Grazia particolare. Un fiume di persone continuo, ordinato, che davanti alla reliquia ha pregato, ha fatto foto, ha acceso un lumino. Tutto in un clima di grande compostezza e devozione.

Per tutta la settimana è prevista la celebrazione della Messa alle 9,30, 17 e alle 20,30, con la recita dei vespri alle 20. Venerdì sera, invece della Messa, si terrà la «Via Lucis». Sabato alle 17 Messa con esposizione solenne della reliquia della Sacra Spina, e alle 20,30 altra celebrazione. Domenica prossima, 3 aprile, le Messe verranno celebrate alle 7 e 8.30, quindi alle 10 con il vescovo Francesco Beschi, che concluderà l’Anno giubilare della Sacra Spina.

Durante la settimana la reliquia sarà nel tempietto e visibile, sabato e domenica la possibilità anche del bacio alla Sacra Spina. In questi giorni, proprio in vista dell’auspicato prodigio, è continuata anche l’illuminazione del paese che proseguirà fino a domenica prossima, giorno conclusivo di una settimana che resterà scritta nella storia di San Giovanni Bianco. La prossima coincidenza tra Venerdì Santo e Annunciazione del Signore nel 25 marzo, sarà solo nel 2157.

La Sacra Spina conservata nella Parrocchia di San Giovanni Bianco è sempre stata particolarmente venerata anche a motivo di segni prodigiosi verificatisi su di essa.

Esistono testimonianze in merito già a partire dal 1660, anno in cui lo storico bergamasco Calvi attestò come durante la visita pastorale del 1615 a San Giovanni Bianco, il vescovo Emo raccolse dalla Sacra Spina «alcuni fiorellini, portandoseli via in un guanto per sua devozione». Il 22 marzo del 1885, Domenica di Passione, durante la processione con l’insigne reliquia il vescovo Guindani notò l’affiorare su di essa di una piccola sporgenza a circa due centimetri dalla punta. Il prodigio venne verbalizzato e sottoscritto da ben trentacinque testimoni.

Nel secolo scorso risultano certamente significativi i fatti del 1921 e del 1932. In particolare, dopo le funzioni del Venerdì Santo del 1921, che quell’anno coincideva con il 25 marzo, molti testimoni constatarono la comparsa sulla Sacra Spina di «numerosi fiorellini e di una grossa gemma visibile ad occhio nudo». Il parroco inoltre fece notare come la reliquia avesse assunto un colore vermiglio. La sera di Pasqua del 1932, il 27 marzo, si riscontrò sulla Sacra Spina una macchia di colore rosso sanguigno, a forma piramidale, con il vertice rivolto verso il basso. La macchia era di dimensioni significative, visibile ad occhio nudo e riscontrabile per diversi mesi. Testimoni autorevoli, tra cui il vescovo Adriano Bernareggi, attestarono il fatto. In questi stessi giorni il medesimo segno si è verificato nella diocesi di Andria in Puglia, che custodisce pure una «sacra spina», attestato dal vescovo Raffaele Calabro.

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