Addio al «vecio» Angelo Rossi
Reduce di guerra, aveva 102 anni

Mutilato per il congelamento patito sul fronte greco-albanese, si è spento martedì a 102 anni. Ai suoi funerali, a Lovere, i gagliardetti dei Gruppi dell’Alta Valle Seriana, dell’Alto Sebino, dell’Alta Valle e della Valle Camonica

Martedì il caporalmaggiore Angelo Rossi, originario di Rovetta trasferitosi dal dopoguerra a Lovere, è andato avanti. Classe 1916, aveva appena compiuto i 102 anni il 4 gennaio. Alpino dell’Edolo, fu tra i tanti soldati italiani mandati allo sbaraglio durante la Seconda guerra mondiale. Dopo il massacro della Julia sui monti della Grecia – dove c’è la Vojussa che col sangue degli alpini si fece rossa – toccò alla Tridentina.

L’Edolo arrivò nella notte del 15 novembre 1940 sul fronte greco-albanese, dislocato sui duemila metri di altitudine, sostenne subito combattimenti di particolare violenza, pagando un grande tributo di sangue. Un altro micidiale nemico fu il freddo, aggravato dal misero equipaggiamento in dotazione agli alpini. I primi giorni del dicembre il termometro scese a 20 gradi sottozero. Copiose nevicate e vorticose tormente portarono la coltre di neve a quasi quattro metri. «Si dormiva per terra con una copertina sopra la testa e coperti da un telo tenda. Ci univamo in dieci e più per riscaldarci, ma al mattino non tutti si alzavano, erano morti dal freddo».

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