Ardesio, si rompe la caviglia
Ragazzo soccorso a 2000 metri

A causa di una probabile frattura alla caviglia sinistra, mentre stava partecipando a una competizione sportiva di sci-alpinismo in località Valcanale, un ragazzo del 1988, residente nella bergamasca Valserina, ha dovuto interrompere la gara, proprio nel giorno di Pasquetta.

È stato subito richiesto l’intervento del Soccorso alpino, che si trovava già sul posto per prestare assistenza durante la manifestazione. Come spesso accade, soprattutto in occasione di grandi eventi, in cui è possibile che si verifichino situazioni di emergenza, i tecnici del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) si organizzano per essere presenti lungo il percorso e ridurre al massimo i tempi d’intervento. L’incidente è avvenuto a una quota di circa 2000 metri e la chiamata da parte della Centrale operativa è giunta intorno alle 10:15 di lunedì 28 marzo. Le condizioni meteorologiche hanno impedito però l’arrivo dell’eliambulanza, perché il cielo era coperto e la visibilità ridotta, anche se non stava piovendo o nevicando. In questi casi, è fondamentale l’operatività delle squadre territoriali, in quanto sono le uniche in grado di raggiungere le persone da soccorrere, a piedi o con mezzi appropriati, quando l’elicottero non può farlo, per diverse ragioni. Otto in tutto i tecnici impegnati nell’operazione, appartenenti alla VI Delegazione Orobica, sempre affiancati dal responsabile tecnico del percorso di gara, che è anche una guida alpina. Dopo avere raggiunto e messo in sicurezza il giovane, lo hanno caricato su un particolare tipo di barella, chiamata UT 2000, simile a un toboga ma molto più facile da trasportare in salita e pratica da montare. Il ragazzo è stato trasportato a valle.

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