Con il «Teatro Honio» di Gazzaniga
rivive la ritirata di Russia degli alpini

Ancora un successo per la Compagnia «Teatro Honio» di Gazzaniga che porta in giro per i teatri della provincia «Il cappello nella neve»: rappresentazione dell’eroica e disastrosa ritirata del Corpo d’Armata Alpini, con altre forze, dalla steppa russa, nella neve rossa di sangue, alla fine del gennaio 1943.

Ideato su fonti storiche e narrazioni dei sopravvissuti, «Il cappello nella neve» di Piero Marcellini rappresenta una delicata e penetrante memoria. Un piccolo reparto alpino, o quello che ne è rimasto, in trincea. Lo spettacolo si sofferma sulla storia che s’intreccia fra sette alpini: un tenente di carriera, attento, ma senza convinzione, agli ordini superiori e della gerarchia fascista, chiaro e pacato; un sergente che reagisce e ubbidisce; cinque militi, accomunati dalla voglia del rientro in licenza, ma senza distogliere lo sguardo dal vessillo tricolore; il cappellano, don Piero, coraggioso e di sostegno morale a tutti.

La figura di don Piero Marcellini s’impone gradualmente, sorretta da una consumata esperienza teatrale. Il suo smarrimento, il suo dramma. Un rabbioso sfogo dapprima, che si ricompone nella fede: i suoi alpini rivivranno. Eccoli, nella divisa innevata, rialzarsi con movimento suggestivo. La compagnia «Teatro Honio» riesce così nell’intento di far rivivere una delle tante pagine tragicamente vissute con un’interpretazione corretta e convincente del testo. E ognuno delle numerose repliche nella Bergamasca, ma non solo, fa il pieno di applausi. L’ultimo successo in ordine di tempo è sabato scorso a Bergamo, nel teatro di Borgo Santa Caterina. Con il sostegno delle sezioni Alpini, che si stanno sempre più appassionando a questa proposta, delle amministrazioni comunali e di alcune associazioni di solidarietà. Presente un pubblico numeroso e commosso, con un pieno di applausi. n 

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