Insulti all’avversario: dieci giornate
Tre a chi ha spaccato una gamba

Un insulto a un avversario? Gesto più grave di spaccare una gamba. E’ questo il metro di valutazione del giudice sportivo bergamasco che nell’ultima settimana ha esaminato due casi molto delicati.

A un giocatore dell’oratorio Costa di Mezzate sono state inflitte dieci giornate di squalifica perché «proferiva frasi gravemente offensive e discriminatorie nei confronti di un avversario per motivi di razza e colore. (Art. 11 Codice di Giustizia Sportiva)». Al protagonista di fallaccio, di cui abbiamo già raccontato in questo articolo, invece sono state date tre giornate di squalifica: «Per aver colpito con particolare violenza – si legge nella comunicazione del giudice sportivo - con un calcio un avversario e avergli provocato gravi conseguenze». Le gravi conseguenze citate nel comunicato sono la frattura esposta di tibia e perone, con ricovero al pronto soccorso. Solo l’intervento dei dirigenti ha impedito che qualcuno, a fine partita, potesse vendicarsi contro l’autore del fallo. Solo dopo un paio di giorni gli animi si sono rasserenati grazie alla stretta di mano tra i presidenti delle due squadre, l’oratorio Alzanese e l’asd Gandinese calcio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA