«Mai più brutture come l’ex Mirage»
A Clusone si avvia una raccolta firme

«Una raccolta firme per chiedere un monitoraggio sempre più scrupoloso e fare in modo di evitare realizzazioni in contrasto con i permessi già realizzati, e di non autorizzare ulteriori volumi commerciali con superfici di vendita».Si concluderà il 15 marzo la petizione lanciata a Clusone la sera del 24 febbraio, durante l’assemblea indetta dai gruppi consiliari di minoranza sul Piano di intervento ex Mirage.

Il no al Piano di intervento ex Mirage che tiene banco in queste settimane a Clusone, mentre i volumi del complesso che sta sorgendo su viale Gusmini sono ormai delineati, si traduce ora in una raccolta firme. Questa la decisione presa - e già avviata - durante l’assemblea organizzata nell’auditorium delle elementari la sera del 24 febbraio dai gruppi consiliari di minoranza.

I consiglieri hanno spiegato gli aspetti progettuali, le destinazioni d’uso e la realizzazione degli standard di qualità, leggendo anche le risposte date dalla maggioranza («che non ha raccolto l’invito a partecipare alla serata») alle interrogazioni e alle interpellanze presentate in Consiglio comunale. Gli interventi si sono conclusi con la proposta della raccolta firme.

«Abbiamo pensato di prendere spunto da quanto è successo in passato, sempre in relazione al Piano di intervento ex Mirage, - dice Roberto Balduzzi, di “Clusone Viva” - e di proporre a tutti i cittadini una raccolta firme per chiedere un monitoraggio sempre più scrupoloso per evitare realizzazioni in contrasto con i permessi già realizzati e di non autorizzare ulteriori volumi commerciali con superfici di vendita».

La raccolta firme, che si concluderà entro il 15 marzo, verrà realizzata con la collaborazione di alcuni esercizi commerciali della cittadina. Un’idea accolta con favore dai presenti e che in molti hanno già sottoscritto. Non solo. Nel corso del dibattito è stata suggerita la possibilità di realizzare un’ulteriore raccolta firme per dire «no» alla realizzazione della struttura polifunzionale nei pressi del cimitero, ma anche quella di organizzare una manifestazione per ribadire il dissenso nei confronti della deriva presa dall’operazione ex Mirage.

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