Sara, uccisa a coltellate ad Albino
La sentenza: 17 anni e 4 mesi al marito

È stato condannato a 16 anni per omicidio e 1 anno e 4 mesi per maltrattamenti Amine El Ghazzali, colpevole dell’assassino della moglie Sara El Omri, 19 anni.

L’omicidio è avvenuto il 2 giugno dello scorso anno lungo la pista ciclabile di Albino lungo il fiume Serio. La ragazza era stata trovata agonizzante dai passanti e prima di morire era riuscita a dire: «Lui mi ha ucciso», riferendosi al marito che in quel momento era presente insieme ai primi soccorritori. La ragazza fu uccisa – come stabilì l’autopsia – con 24 coltellate. Il giudice ha stabilito una provvisionale di 100 mila euro per il papà e 100 mila euro per la mamma. Proprio la madre della 19enne, durante la lettura della sentenza, è scoppiata in un pianto disperato.

Il marocchino ha ucciso la moglie perché diventata un ostacolo: lui l’avrebbe sposata per ottenere il permesso di soggiorno. Ma quando S. J., allora 16enne, con cui aveva una relazione nemmeno troppo nascosta, era rimasta incinta, al ventiseienne s’era presentata una via per lui più agevole: diventando padre del bimbo di una cittadina elvetica, per regolarizzarsi avrebbe potuto ricorrere al ricongiungimento familiare. Tra Amine e Sara la sera del 2 giugno era scoppiato un litigio, con lui che aveva impugnato un coltello e aveva inferto 24 colpi alla moglie. «Camminavo davanti a loro e li sentivo discutere. Poi mi sono voltata e lei era a terra»,è stata la versione fornita da S. J., assistita dagli avvocati Teresina Zucchetti e Andrea Pezzotta. Versione che in questi undici mesi ha fornito altre quattro volte, risultando sempre coerente. «Sono rimasta lì pietrificata, quando ho visto la scena - ha poi specificato col tempo l’adolescente -, non ho avuto la forza di reagire. Mi sono comportata come un automa e quando Amine di mi detto di correre e scappare con lui, l’ho fatto senza pensarci».

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