Veltroni, intervista a casa Curnis
L’alpinista: «Che dire? Negòt»

Il regista e uomo politico romano ha intervistato il decano degli alpinisti orobici nella frazione S. Vito di Nembro. «Due giorni insieme a parlare di vita e di montagna».

Nei giorni scorsi Walter Veltroni, uomo politico e anche regista e documentarista, ha bussato alla porta di Mario Curnis, decano degli alpinisti orobici. Un incontro speciale: l’intellettuale romano lo ha raggiunto nella frazione Trevasco San Vito, tre case sopra Nembro, dove vive con la moglie. C’è solo da immaginarseli - il «muratore» bergamasco (come Curnis preferisce definirsi, ricordando il suo mestiere) e l’intellettuale romano - a chiacchierare per due pomeriggi interi, tra una fetta di torta e un buon bicchiere, mentre la natura, fuori dalla finestra, si colora d’autunno.

«Non so neanche come ha fatto a rintracciarmi e a sapere il mio nome – ammette Curnis –. Prima mi ha contattato una sua troupe, poi è venuto lui in persona, una volta e poi un’altra ancora, perché avevamo altre cose da raccontarci». Per ora non è dato sapere che fine farà il materiale raccolto da Veltroni: bocche cucite dal suo entourage romano, e nessun dettaglio svelato neanche agli amici democratici seriani. Dal canto suo Curnis non è affatto preoccupato, anche se pure lui dice di saper poco del progetto : «Negòt, l’avrò colpito in qualche modo. Di certo non perché sono simpatico. A me non interessano la fama e i soldi, mi interessa vivere qui dove abito adesso».

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