Alle Terme di Merano
birra disintossicante

Merano nell'immaginario di tanti bergamaschi ha rappresentato per diverse generazioni soprattutto il servizio militare alla caserma degli alpini. Ma Merano è un paradiso nel cuore dell'Alto Adige, una capitale del turismo alpino.

Paesaggio ameno, clima mite e proprietà salutari delle sue acque da secoli pongono questa cittadina ad appena 325 metri di altitudine all'attenzione dell'aristocrazia europea. Lo sviluppo vero e proprio del turismo decollò grazie ai soggiorni dell'imperatrice d'Austria, Elisabetta, meglio conosciuta come la principessa Sissi (ricordate il film con Romy Schneider?).

Una calamita per la nobiltà internazionale, dalla monarchia asburgica e dal regno tedesco, dalla Russia e dall'Inghilterra. Ci venivano Franz Kafka (malato di tubercolosi) e il poeta Rainer Maria Rilke (che si ispirava). L'artista Fritz von Herzmanovsky-Orlando ribattezzò Merano la «Norvegia subtropicale». Sullo sfondo montuoso del gruppo di Tessa, palme, piante esotiche e mediterranee, vigneti e frutteti non lontano dai ghiacciai.

Stefan Zweig (scrittore, giornalista e drammaturgo) ne ha tracciato forse l'immagine più solenne: «Nord e sud, città e campagna, Germania e Italia, tutti questi contrasti scivolano dolcemente uno nell'altro... Quasi utilizzando una scrittura tondeggiante, la natura ha scritto con lettere variopinte la parola pace nel mondo».

Pace è un termine pertinente ancora oggi. Merano è il luogo di una vacanza serena, il che non significa priva di iniziative vivaci. Nel cartellone che attraversa le stagioni c'è tutto quello che può offrire una località di alto livello. Soffermiamoci in particolare su due eccellenze: le modernissime Terme e i giardini botanici di Castel Trauttmansdorff, che ospitò Sissi. Mete che da sole meritano il viaggio.

Nel periodo di massimo splendore, a cavallo fra Ottocento e Novecento, segnato dalle forme eleganti del liberty (e ci è venuto spontaneo, per quanto magari azzardato o inopportuno, un confronto con la nostra San Pellegrino Terme, non senza malinconia pensando a come potrebbe essere se adeguatamente rilanciata), Merano si connotava come stazione climatica, registrando più di un milione di pernottamenti l'anno. È molto dopo la Prima guerra mondiale (una bomba atomica sul turismo) che si evolve in località termale.

Il primo merito va al geologo che nel 1933 scoprì l'acqua ricca di radon sul Monte San Vigilio. Sette anni dopo fu incanalata fino all'istituto fisioterapico e si rivelò efficace per la cura di problemi circolatori, malattie delle vie urinarie, disturbi respiratori e della digestione. Le Terme di Merano furono aperte nel 1972, l'impianto attuale è il risultato dell'ultima e radicale ristrutturazione avvenuta nel 2005. Firmata da un campione, l'architetto milanese Matteo Thun, a capo di un pool di colleghi berlinesi.

La struttura principale è un grande cubo di vetro dal quale gli ospiti, immersi nelle vasche (25 in tutto, comprese quelle nel grande parco esterno e piscine per nuotare e giocare), possono godersi il panorama circostante. La varietà delle terapie offerte copre ormai tutto il campo d'azione di un centro termale di vertice. Un complesso che si completa di saune (a novembre ne sarà inaugurata una nuova, finlandese, insieme a un bagno a vapore in più), di uno Spa & vital center (che impiega prodotti naturali altoatesini) e di un'ampia palestra fitness, di un bistro, un caffé e un negozio di abbigliamento, accessori e cosmetici, di un parrucchiere e uno spazio bimbi con baby sitter gratuito.

Tra i tanti pacchetti e combinazioni per godere il benessere delle Terme di Merano ce n'è uno fresco fresco denominato “Pour homme”. Che non è un trattamento al dopobarba ma l'idea di un fine settimana (ma anche una vacanza vera) che combina attività fisica al peeling con malto e luppolo e un massaggio corpo con oli aromatici a scelta a un massaggio viso con timbri a vapore.

«Qui con la birra ci si disintossica», dicono alle Terme. E l'effetto è stimolante per il metabolismo. Benedetto pane liquido. Aspetta, c'è anche il pino mugo, «la forza della montagna». Nel pacchetto “Dopo lo sport” l'essenza di pino mugo entra in olio, latte e crema per massaggi tonificanti. Per i dettagli, prezzi compresi, dell'universo termale meranese, cliccate su www.termemerano.it.

Lasciamo il centro della città e saliamo in collina lungo le sponde del Passirio. La riva alla nostra destra è la Passeggiata d'estate, quella a sinistra la Passeggiata d'inverno. Le «passeggiate» sono un altro fiore all'occhiello di Merano: la Tappeiner, 4 chilometri, è un'escursione panoramica sull'intera conca.

Allontanandoci dal fiume, proseguiamo l'ascesa a Maia Alta lungo il Sentiero di Sissi e – camminando tra ville signorili, parchi, frutteti e alberghi (compreso l'hotel che abbiamo scelto, l'incantevole Castel Rundegg, 4 stelle superior) – approdiamo a Castel Trauttmansdorff, oggi sede del Touriseum, il primo museo altoatesino dedicato alla storia del turismo, al culmine del meraviglioso anfiteatro dei giardini. E anche qui c'è la mano geniale di Thun, valsa il titolo, nel 2005, di Parco più bello d'Italia (e, nel 2006, sesto d'Europa).

Qualcosa di paragonabile, fatte le debite proporzioni, al Parco Güell di Barcellona realizzato dal mitico Antoni Gaudì. Oltre ottanta ambienti botanici e stazioni dedicate all'esperienza sensoriale. Se pensiamo alla stagione della vendemmia e dei frutti dell'autunno, se pensiamo che d'inverno non lontano dalle Terme si prende la funivia e si va a Merano 2000 a sciare, altro che weekend... A presto montagne verdi, rosse e bianche.

Andrea Benigni

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