Skyway Monte Bianco, l’emozione più alta d’Italia

Courmayeur. La funivia aperta nel 2015 porta in 15 minuti ai 3.466 metri di Punta Helbronner, davanti al tetto d’Europa. Una vista mozzafiato sui ghiacciai e sulle Alpi.

La cattedrale del cielo, così la chiamano in Val d’Aosta. La Skyway Monte Bianco sorprende, ti meraviglia, ti emoziona a ogni angolo e ogni secondo della salita, ti porta là dove non avresti mai pensato di arrivare. È la funivia che da Courmayeur, in Val d’Aosta, a 1.300 metri di quota, raggiunge i 3.466 metri di Punta Helbronner, davanti al Monte Bianco, il tetto d’Europa: una fune tesa dalla terra al cielo, è lo slogan. Un’esperienza da provare almeno una volta nella vita, dice chi ci è salito. Perché la Skyway è considerata l’ottava meraviglia del mondo moderno.

La sua storia parte da lontano. È il 1947 quando, per l’intraprendenza e la visionarietà dell’ingegnere Dino Lora Totino, si realizza quella che allora sembrava impossibile: una prima funivia fino al rifugio Torino, superando un dislivello di 2.000 metri. Poi, nel nuovo millennio, l’idea della nuova Skyway, un’opera di straordinaria tecnologia ingegneristica che si integra nella natura con intelligenza e discrezione spalancando il massiccio del Monte Bianco allo sguardo di tutti. Nel 2015 – dopo dieci anni di progettazione e quattro di cantiere in condizioni proibitive – nasce così Skyway Monte Bianco, la funivia che porta fino al cielo.

Si sale a bordo di quattro cabine sferiche, navicelle levigate sospese che sfiorano il dorso del Bianco. Un’ascesa dolce, veloce, fluida, grazie a una tecnologia che blocca le oscillazioni adattando il movimento in base alla distribuzione e al peso del carico. Duemila metri in 15 minuti, con gli occhi increduli. Le cabine hanno pareti di vetro sempre cristalline, grazie a uno speciale sistema di riscaldamento che evita appannamenti e congelamenti. Nell’ascesa ogni cabina ruota dolcemente su se stessa offrendo uno spettacolo a 360 gradi delle vette, dal Bianco al Cervino, dal Gran Paradiso al monte Rosa.

Con il primo tratto si arriva alla stazione intermedia, a 2.173 metri, realizzata a simulare le palpebre di un occhio rivolte alle vette. Una sorta di «campo base» prima della salita finale, incastonata in un parco protetto. Qui si può visitare un Giardino botanico con 900 specie di piante montane provenienti da tutto il mondo, mentre in inverno si percorre la «Passeggiata nell’infinito», percorso disegnato artisticamente nella neve. Ci sono un ristorante, un bar, una terrazza solarium, un auditorium con 150 posti, il Cave Mont Blanc, una cantina che spumantizza il Cuveé de Guides.

E poi l’Hangar 2.173, il museo che custodisce la storia delle funivie del Bianco. Per l’escursionista c’è il «Tor di Pavillon» il percorso di un chilometro con panorami mozzafiato. Dal Pavillon, con la seconda funivia, si sale nel cielo, fino ai 3.466 metri di Punta Helbronner (prende il nome di un ingegnere e geodeta francese del 1800). La stazione appare come un fiore raro cresciuto nel ghiaccio: all’interno le pareti di larice valdostano, fuori lo spettacolo delle nevi perenni, dei ghiacciai, delle vette più alte d’Europa. Da Punta Helbronner partono anche percorsi alpinistici fuori pista come i 24 chilometri della Vallée Blanche che conducono fino a Chamonix e quello del ghiacciaio del Brenva, nell’Aiguille d’Entrèves.

Per tutti c’è l’emozione di poter calpestare anche ad agosto (dopo aver raggiunto il rifugio Torino con ascensore e tunnel) il ghiacciaio e ammirare – con molta attenzione – i crepacci azzurri che lo attraversano. L’apice dell’ascesa sono la SkyVertigo, una vertiginosa passerella trasparente e lo spettacolare «Osservatorio 360 gradi». «Sulla terrazza circolare ogni sorriso è fatto per restare, ogni pensiero è un ricordo. Un giro su se stessi, un solo sguardo, per abbracciare le distese di roccia e di nuvole, di ghiaccio e distanze». Infine l’«Ultimo passo verso il cielo», come è stato battezzato: il punto più alto, la nuova struttura sulla terrazza circolare che consente di salire ancora di più, per una foto ricordo verso l’infinito.

Ma la stazione di Punta Helbronner offre anche la libreria più alta d’Europa, una collezione di cristalli, un bistrot e la possibilità di allestire la cerimonia di matrimonio più alta d’Italia. Così, come recita una didascalia del museo della Skyway, «da quelle altezze, come dalle altezze che solo gli astronauti possono raggiungere, si torna a casa con occhi nuovi».

La partenza della Skyway è nella frazione di Entrèves di Courmayeur (Val d’Aosta) a 1.300 metri. Qui si trovano ampi parcheggi anche sotterranei e servizi. Il biglietto andata e ritorno al Pavillon è di 25 euro, fino a Punta Helbronner di 55 euro. Ci sono agevolazioni tariffarie per bambini, ragazzi e famiglie. La possibiltà anche di biglietti con data aperta e rimborsabile. Skyway Monte Bianco è aperto tutto l’anno a eccezione di novembre. Gli orari stagionali aggiornati sul sito www.skywaymontebianco.com.

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