Già gli erano state prelevate poche ore dopo l' omicidio di sua moglie Gianna Del Gaudio. Ma ieri mattina Antonio Tizzani è stato di nuovo convocato al comando provinciale dei carabinieri, in via Delle Valli a Bergamo, dove i carabinieri del Ris gli hanno nuovamente prelevato le impronte digitali: si tratta dei cosiddetti prelievi dattiloscopici. Sono state prelevate a Tizzani le impronte delle dita e del palmo delle mani, oltre a quelle papillari. Si tratta di uno scrupolo in più per gli investigatori, che avevano la necessità di analizzare e confrontare in maniera più dettagliata alcune impronte, anche parziali, trovate sulla scena del crimine e probabilmente riconducibili proprio ad Antonio Tizzani, che resta l'unico indagato per l'omicidio della moglie Gianna del Gaudio. Per confrontare le impronte digitali vengono infatti utilizzati dei «punti» di compatibilità: maggiore è il numero di punti identici e maggiore è la possibilità che si tratti della stessa impronta. Anche se è vero che di impronte di Tizzani nella villetta ce ne sono in quantità elevata, per il semplice fatto che è casa sua, per gli inquirenti la posizione di alcune di esse, sommata ad altre tracce riscontrate sempre dai Ris nella casa, potrebbero fornire un significato ben preciso. Intanto è trapelato - anche se manca ancora la conferma ufficiale - che la traccia di Dna di Antonio Tizzani trovata sul cutter usato per uccidere Gianna Del Gaudio (e ritrovato, per caso, in una siepe a 400 metri dall' abitazione della coppia) non sarebbe di sangue. Potrebbe dunque trattarsi di saliva o, più facilmente, di sudore. E sotto all'impugnatiura del cutter ci sarebbero le sue impronte digitali. Cutter che ricordiamo, Tizzani dice di non aver mai visto e usato.
Già gli erano state prelevate poche ore dopo l' omicidio di sua moglie Gianna Del Gaudio. Ma ieri mattina Antonio Tizzani è stato di nuovo convocato al comando provinciale dei carabinieri, in via Delle Valli a Bergamo, dove i carabinieri del Ris gli hanno nuovamente prelevato le impronte digitali: si tratta dei cosiddetti prelievi dattiloscopici. Sono state prelevate a Tizzani le impronte delle dita e del palmo delle mani, oltre a quelle papillari. Si tratta di uno scrupolo in più per gli investigatori, che avevano la necessità di analizzare e confrontare in maniera più dettagliata alcune impronte, anche parziali, trovate sulla scena del crimine e probabilmente riconducibili proprio ad Antonio Tizzani, che resta l'unico indagato per l'omicidio della moglie Gianna del Gaudio. Per confrontare le impronte digitali vengono infatti utilizzati dei «punti» di compatibilità: maggiore è il numero di punti identici e maggiore è la possibilità che si tratti della stessa impronta. Anche se è vero che di impronte di Tizzani nella villetta ce ne sono in quantità elevata, per il semplice fatto che è casa sua, per gli inquirenti la posizione di alcune di esse, sommata ad altre tracce riscontrate sempre dai Ris nella casa, potrebbero fornire un significato ben preciso. Intanto è trapelato - anche se manca ancora la conferma ufficiale - che la traccia di Dna di Antonio Tizzani trovata sul cutter usato per uccidere Gianna Del Gaudio (e ritrovato, per caso, in una siepe a 400 metri dall' abitazione della coppia) non sarebbe di sangue. Potrebbe dunque trattarsi di saliva o, più facilmente, di sudore. E sotto all'impugnatiura del cutter ci sarebbero le sue impronte digitali. Cutter che ricordiamo, Tizzani dice di non aver mai visto e usato.