Finta bomba in via Paglia «Non sono professionisti»

Finta bomba in via Paglia«Non sono professionisti»Sembra prevalere l’ipotesi di una bravata ben congegnata. L’involucro lasciato davanti al civico 21 di via Paglia, infatti, dall’esterno poteva sembrare anche a occhi esperti un ordigno rudimentale

Proseguono le indagini dei carabinieri sul finto pacco bomba rinvenuto e fatto scoppiare l’altra sera in via Paglia. Mistero sul movente del gesto come sul destinatario, anche se sembra prevalere l’ipotesi di una bravata ben congegnata. L’involucro lasciato davanti al civico 21 di via Paglia, infatti, dall’esterno poteva sembrare anche a occhi esperti un ordigno rudimentale. In realtà era composto da due scatole di latta, qualche filo elettrico e qualche grammo di zucchero. Assolutamente innocuo. Di più: non risulta essere arrivata nessuna rivendicazione dell’episodio. Per i carabinieri «non si tratta di opera di professionisti. Non solo non c’era dispositivo di innesco, ma mancava anche il materiale esplosivo – ha spiegato il colonnello Giovanni Pietro Barbano, comandante provinciale dell’Arma –. È un particolare tecnico che ci indica che si tratta di un gesto provocatorio più che di una vera e propria minaccia compiuta da qualche organizzazione criminale».

Resta il problema del destinatario: perché proprio sotto quel portone di via Paglia? Gli inquilini del 21 sono tranquilli, pensano che si tratti di uno scherzo di cattivo gusto. Il proprietario dello stabile dice di aver saputo dai giornali quanto era accaduto: «Non credo che si tratti di un gesto di cui preoccuparsi – ha spiegato –. Non penso che fosse rivolto a me perché il settore immobiliare non è la mia principale attività e perché non ho nemici, né ho mai ricevuto minacce di estorsione. Ho parlato anche con gli inquilini, che si mostrano tranquilli».

All’interno dell’edificio, oltre ad alcuni privati, trovano posto anche delle società: un centro di studi geologici, un’agenzia che opera nel campo dello spettacolo, un centro di bellezza e un parrucchiere per signora, ma si escludono in passato episodi di estorsione.

In ogni caso i militari del Nucleo operativo, che procedono nelle indagini, non tralasciano ancora nessuna ipotesi e il comandante provinciale in proposito invita chi si trovasse vittima di azioni di estorsione a segnalarlo alle forze dell’ordine.

(17/01/2003)

Su L’Eco di Bergamo del 17 gennaio 2003

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