E' la storia di Adriano Sereni (Valerio Mastandrea), un uomo schivo che ha scelto di rifugiarsi nelle vecchie stalle di Villa Guelfi, una dimora nobile ormai dimenticata dal tempo. Le sue giornate scorrono identiche, tra le volute di un sigaro toscano e uno sguardo che non vuole più incrociare il mondo. Tutto cambia quando, nella villa accanto, si insedia una piccola comunità di giovani studenti e neolaureati: hanno un progetto ambizioso, ridare vita ai vigneti e alla campagna circostante. La loro presenza irrompe nel silenzio di Adriano, che vorrebbe solo liberarsene. Ma tra quei ragazzi c’è Matilde (Galatea Bellugi), nipote dell’ultimo conte Guelfi: cresciuta fra quei filari, conosce la terra come un linguaggio antico e riconosce nello sguardo di Adriano una storia che non vuole essere raccontata. Con l’arrivo della primavera e poi dell’estate, l’ostilità lascia spazio a una convivenza precaria, fatta di distanze che si accorciano e incomprensioni che diventano possibilità. In quel fragile equilibrio, mentre la campagna torna a respirare, anche Adriano è costretto a fare i conti con ciò che ha cercato a lungo di sotterrare. Perché a volte bastano cinque secondi per decidere se restare chiusi nel passato o lasciare che qualcosa di nuovo faccia breccia.