Il maestro

Nell’estate di fine anni Ottanta, quattordici (o tredici) anni appena, Felice si trova al crocevia di un sogno e di una pressione che lo schiaccia. Nato con un talento acerbo sul campo da tennis, sente ogni giorno sulle spalle lo sguardo del padre: un uomo che ha investito tutto nei suoi successi futuri, che ha delimitato ogni vacanza, ogni pomeriggio libero, ogni pensiero attorno all’accelerazione della carriera. Ora è arrivato il momento dei tornei nazionali: il vero banco di prova. Per prepararlo al meglio, il padre affida Felice a Raul Gatti, un ex tennista con un passato brillante (incluso un ottavo di finale al Foro Italico), ostentato come trofeo vivente. Raul è però un uomo disilluso: le ambizioni rimaste a metà strada, un presente costellato di rimpianti, un bilancio della propria vita che non torna. Eppure accetta l’incarico. Forse perché vuole una seconda occasione. Forse perché vuole sfuggire a se stesso. Così inizia un viaggio: una tournée estiva lungo la costa italiana, una successione di campi assolati, trasferte, camere d’albergo, tappeti sintetici, racchette, palline, muscoli tesi e sogni compressi. Ma non è solo sport: tra vittorie mancate, bugie col fascino del “non dirlo”, incontri bizzarri — un vecchio avversario che racconta la gloria svanita, una ragazza in tribuna che guarda Felice come se vedesse un futuro alternativo — emerge qualcosa di più profondo. Nel serrato confronto maestro-allievo scoprono fragilità inaspettate: Felice impara che non si gioca (soltanto) per compiacere gli altri — né per lordare di gloria il nome del padre — ma per trovare, forse per la prima volta, la propria ragione. E Raul riscopre che una carriera incompiuta può trovare senso proprio nell’incontro con chi è pronto a credere ancora, nel rimbalzo che non è solo una palla ma una speranza che rimbalza. Tra loro nasce un legame inatteso: non un solido legame “cliente-allenatore”, ma un’intesa fragile e profonda fatta di scontri — perché Felice ribelle, perché Raul incattivito — e complicità — nei silenzi dopo un set perso, nei bagni in mare al tramonto, nei sogni confessati a voce bassa prima di un’altra partenza. È un racconto di formazione e riscatto, dove lo sport diventa specchio della vita: il campo è la storia, la racchetta è la voce che grava, la pallina è il battito del tempo che non torna. Perché certe estati arrivano una volta sola — e lasciano il segno.

Informazioni

Regia

Andrea Di Stefano

Genere

Drammatico

Anno

2025

Cast

Pierfrancesco Favino, Tiziano Menichelli, Giovanni Ludeno, Dora Romano, Paolo Briguglia, Valentina Bellè, Carlo Gallo, Edwige Fenech

Dove vederlo oggi

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