
Il viaggio si svolge come un road-movie tra valli selvagge e aree urbanizzate delle Alpi, per concludersi in una capanna isolata nel cuore di una foresta del Giura. Per due anni il regista ha condotto una vera e propria indagine per comprendere il complesso e imprevedibile comportamento dei lupi in questa fase della loro vita, le interazioni con i loro simili e le opportunità di formare una coppia. Sulle tracce dei lupi nomadi, il film mostra come i branchi attraversino territori ostili, già occupati da altri lupi che non li accolgono, o spazi ancor più antropizzati dominati dagli esseri umani. Villaggi, strade e grandi agglomerati urbani che devono attraversare a rischio della vita. Senza dimenticare la minaccia costante dei tiri, detti “di prelievo”, decisi da uomini che temono il predatore a lungo demonizzato. Si pone allora la domanda: chi invade davvero il territorio dell'altro? Questa esplorazione accanto ai giovani lupi in libertà è un’immersione primitiva e filosofica nel cuore di una natura magica, sempre più fragile. Un mondo selvaggio che affascina e dimostra la vitalità di un ambiente spesso trascurato dall’uomo, e i cui equilibri vanno assolutamente preservati. Il lupo ne è un simbolo. Il film è un viaggio iniziatico alla scoperta di un territorio libero, disponibile e promettente per i nuovi esemplari in procinto di formare un nuovo branco.