
La storia di Mattia (Javier Francesco Leoni) è un racconto di tenerezza e coraggio, visto attraverso gli occhi di un bambino di undici anni costretto a crescere in fretta. Suo padre Paolo (Edoardo Leo), poco più che quarantenne, è affetto da una malattia neurodegenerativa che gli sta lentamente portando via la memoria. Eppure, nonostante la paura e la fragilità, sceglie di restare ancorato a ciò che davvero conta: l’amore per la sua famiglia. Accanto a lui, la moglie Michela (Teresa Saponangelo), presenza discreta e luminosa, e il piccolo Mattia, che con una dolcezza disarmante diventa guida e sostegno del padre, invertendo i ruoli con una maturità sorprendente. Attraverso i gesti più semplici — una carezza, un sorriso, una risata condivisa — il film racconta la forza silenziosa dei legami, il valore della presenza e la capacità dell’amore di resistere al tempo e alla perdita. Un racconto intimo e universale, che trasforma la malattia in un atto di profonda umanità e ci ricorda come, anche quando tutto sembra dissolversi, amare significhi restare.