Le riprese del nuovo film di Franco Maresco dedicato a Carmelo Bene si interrompono bruscamente dopo l’ennesimo incidente sul set. A mettere fine al progetto è il produttore Andrea Occhipinti, ormai esasperato da ciak interminabili e ritardi senza fine. Maresco, dal canto suo, parla di vero e proprio “filmicidio” e sparisce, lasciando dietro di sé un vuoto carico di domande. A provare a ricomporre i pezzi interviene l’amico e critico Umberto Cantone, che decide di indagare sull’accaduto raccogliendo le testimonianze di chi ha preso parte all’impresa. Ne nasce un percorso corale che, più che un’inchiesta, diventa un ritratto vivo e contraddittorio dell’autore più apocalittico e radicale del nostro cinema, un viaggio nella sua visione feroce e corrosiva del mondo. Ma mentre Cantone interroga amici, collaboratori e testimoni, un dubbio serpeggia: e se, lontano da tutti, Maresco stesse in realtà portando a termine il suo film, concepito come unico modo per dare forma alla rabbia e all’orrore che nutre verso “questo mondo di merda”?