Un inverno in Corea | v.o. sott. ita

Tratto dal romanzo di Elisa Shua Dusapin, Inverno a Sokho edito in Italia nel 2016 da Finis Terrae. In un villaggio di mare della Corea — grigio e silenzioso sotto la neve — vive Soo-Ha, una giovane donna di origini miste, impiegata in una modesta pensione come cameriera e cuoca. La sua vita scorre tra piccoli gesti quotidiani: sistemare camere, cucinare, occuparsi degli ospiti. Sta per sposarsi con Jun-Oh, un giovane che sogna la vita frenetica di Seul, e sembra voler voltare pagina. Ma l’arrivo di Yan, un artista francese in cerca d’ispirazione, irrompe come un vento improvviso nella sua routine. Yan non è un turista qualunque: è un uomo silenzioso e misterioso, abituato a guardare al mondo con sguardo distaccato, in cerca di solitudini da trasformare in disegni e racconti. Soo-Ha e Yan non parlano la stessa lingua con scioltezza, ma trovano un modo tutto loro di comunicare: attraverso il cibo, i gesti semplici, la condivisione di quieti momenti — cucinare insieme, camminare lungo la costa, osservare il mare invernale. Piano piano nasce un legame fragile ma intenso, fragile perché costruito su silenzi, timidezze, reticenze; intenso perché capace di evocare desideri sopiti, domande sul passato, sull’identità. Per Soo-Ha, Yan diventa uno specchio — uno specchio che le mostra l’ombra di suo padre, un francese che non ha mai conosciuto. Tra le sue mani, tra il profumo delle pietanze e il tratto dell’inchiostro sul foglio, riemergono dubbi e un senso di spaesamento: da dove vengo? Dove mi sento a casa? Chi sono davvero? Yan, con la sua calma malinconica, non dà risposte definitive — ma riapre ferite che credeva sopite, e insieme offre la possibilità di guardare il mondo con occhi nuovi. In questo villaggio gelido, tra case spoglie, mare grigio e nebbia, l’inverno diventa lo sfondo di un risveglio: di sentimenti, di identità, di consapevolezza. Soo-Ha non è più solo una giovane in attesa di una vita ordinaria: diventa donna, fragile e decisa. Yan non è solo un estraneo in cerca di ispirazione: diventa testimone di un’esistenza sospesa, di un’osservatrice di anime divise. La storia non offre soluzioni nette: non promette certezze, né finali felici garantiti. Ma intesse con delicatezza — e qualche dolore — un racconto di appartenenza, separazione, memoria e possibile rinascita.

Informazioni

Regia

Koya Kamura

Genere

Drammatico

Anno

0

Cast

Bella Kim, Roschdy Zem, Mi-hyeon Park, Ryu Tae-ho