Attenti all’Inter
Forse è guarita

Sarà un derby nerazzurro, ma sarà anche un derby tra due delle squadre più pazzerellone del campionato. Quella dell’Atalanta è una malattia recente., l’Inter lo è storicamente e lo sta confermando. Del resto come non può non esserlo una squadra che ha perso in casa per 4-1 contro il Cagliari e 2-0 in trasferta contro il derelitto Parma?

D’accordo, c’era Mazzarri in panchina, ma non è che con Mancini i milanesi stia correndo, anzi.... I numeri danno ancora ragione a Mazzarri, il che è tutto dire: con lui 16 punti in 11 giornate, mentre con il Mancio sono 13, sempre in 11 giornate. Un rendimento men che mediocre ben testimoniato dai recenti risultati (pareggino per 0-0 strappato a Empoli, ko per 1-0 in casa allo scadere contro il Torino e rovinoso tonfo esterno per 3-1 contro il Sassuolo). Soltanto domenica scorsa, dopo l’eliminazione in Coppa Italia contro il Napoli (1-0 con harakiri di Ranocchia nel recupero), la baracca nerazzurra si è raddrizzata un po’ con il 3-0 rifilato al temibile Palermo in quel di San Siro.

Dunque, l’Atalanta - che ha sovente rifilato batoste alle milanesi (l’ultima ai danni del Milan a San Siro, un 1-0 firmato Denis; al Comunale contro l’Inter ricordiamo il clamoroso 3-1 allo squadrone di Mourinho nel 2008/09) - dovrebbe essere in grado in creare grattacapi all’Inter pur nella sua palese discontinuità di rendimento. Il problema per l’Atalanta potrebbe essere che la compagine meneghina - dopo aver sperimentato e sbagliato - forse è sul punto di ingranare. Mancini ha sempre voluto che l’Inter tentasse di giocare a calcio, rischiando anche qualcosa in fase di impostazione. Un’idea da grande squadra, che non ha prodotto molti risultati, sia per clamorosi errori dei singoli o di un reparto, sia per scelte discutibili di schieramento (modulo e interpreti).

Nel 3-0 rifilato al Palermo si è visto ancora qualche colossale svarione difensivo (come quello non sfruttato da Dybala sull’1-0), però nel complesso l’Inter ha tenuto in difesa e ha sfoderato una manovra convincente a centrocampo, sfruttata da un attacco inesorabile con Icardi. Mancini ha abbandonato il 4-2-3-1 per puntare sul 4-3-1-2 (o 4-3-3) e la formula potrebbe essere quella giusta. Il nome nuovo è Brozovic: il 22enne croato - rinforzo di gennaio - si è inserito con sorprendente disinvoltura nel centrocampo interista, sa far tutto e ha sette polmoni. Con mastino Medel e cavallo pazzo Guarin costituisce un terzetto sulla carta interessante. E il povero Kovacic è finito relegato in panchina. Il funambolico Shaqiri, impiegato come trequartista, tra le linee, rappresenta forse la soluzione ideale e là davanti, se Palacio ormai arranca, c’è un Icardi che non parteciperà molto alla manovra e sarà in guerra con il mondo (con i tifosi e con il club per il rinnovo del contratto), ma quando ha la palla sul piede o sulla testa difficilmente sbaglia.

Ecco dunque che, se l’Inter è guarita, potrebbero essere guai sera per l’Atalanta. Se invece la difesa milanese piomberà di nuovo nei suoi non infrequenti errori e la neonata, promettente manovra a centrocampo s’incepperà, sarà una divertente partita da tripla.

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