Buon viaggio cara Atalanta
La parola d’ordine è: pazienza

Bentornato al campionato, ma non solo. Per l’Atalanta sarà un’avventura totalmente inedita con un allenatore nuovo, Gasperini, e una rivoluzione nel gioco, con la difesa a tre e una propensione senza remore all’attacco.

Inedita, nuovo, rivoluzione, sono parole che indicano cambiamento e per i cambiamenti ci vuole pazienza, virtù che di norma non ha cittadinanza nel calcio. Ma Gasperini è stato ingaggiato proprio per il suo gioco, per cui il club nerazzurro - che peraltro ha avuto pazienza pure con Reja nello scorsa campionato durante le quattordici giornate senza una vittoria - dovrà sostenerlo a spada tratta e i tifosi bergamaschi dovranno evitare di eccedere in critiche se la squadra stenterà a ingranare. All’Inter fu subito stroncato, esonerato dopo un pareggio e quattro ko, inclusa una Supercoppa italiana persa, ma l’esigente piazza milanese del tormentato dopo triplete non può essere paragonata a quella di Bergamo che si appresta a vivere con discreta serenità la sua sesta annata consecutiva in serie A dopo due campionati (17.a e 13.a posizione) segnati da un cammino più complicato del previsto e da una salvezza conquistata aritmeticamente nelle ultime giornate.

Inutile dilungarsi ora su obiettivi, forza della squadra e sul livello delle avversarie quando ci sono ancora dieci giorni di calciomercato destinati probabilmente a mutare un po’ la situazione attuale. Ne riparleremo dopo il 31 agosto. A grandi linee possiamo dire che, se la salvezza resta il tradizionale obiettivo primario, tre squadre sulla carta inferiori all’Atalanta per il momento ci sono, e ci riferiamo alle neopromosse Crotone e Pescara e al Palermo, più smantellato che rinforzato. Per cui non dovrebbero esserci seri rischi di retrocessione. Se invece si punta a qualcosa di più, ma escludiamo il sogno Europa League, il primo anno con Gasp sarà di apprendistato, il punto interrogativo è d’obbligo: dipenderà da come e in quanto tempo la squadra digerirà la filosofia del suo tecnico.

Attendiamo a dire anche se l’Atalanta si è rinforzata o si è indebolita. In linea teorica ci vorrebbe forse un giocatore in più a centrocampo, visto che sono stati ceduti due cardini de Roon e Cigarini e nell’organico è stato inserito soltanto Kessie, peraltro super promettente. Però c’è anche da dire che Carmona è di nuovo a disposizione dopo aver saltato praticamente tutto lo scorso campionato per infortunio. È soprattutto l’attacco che deve essere rifinito con un esterno (Ricci in pole position) e con un’alternativa a Paloschi se Pinilla dovesse dire addio a Bergamo. Quanto alla difesa, che ha perso il suo pilastro Paletta, sono approdati in nerazzurro due elementi voluti fortemente da Gasperini, cioè Zukanovic e Konko, che dovrebbero dare una consistente mano al reparto nell’assorbire il verbo dell’allenatore. Una difesa che con Gasperini è in prima linea. Sono valutazioni che danno per scontato che Sportiello e Gomez non si muovano da Bergamo. Il dt Sartori lo ha ripetuto appena due giorni fa e se si è esposto così è perché davvero il club non ha intenzione di privarsi dei due fondamentali elementi. A meno naturalmente di offerte talmente ghiotte, per l’Atalanta e i giocatori, da non poter essere rifiutate.

Ma dicevano bentornato campionato perché stasera al Comunale c’è Atalanta-Lazio. Più che mai una partita da tripla, considerato che si tratta di due squadre da scoprire. L’Atalanta ha il suo nuovo gioco da testare, osservati speciali saranno la difesa, Kessie all’esordio in serie A e Paloschi, dal quale si attendono partecipazione alla manovra e gol da attaccante da doppia cifra, mentre la Lazio, superiore per caratura tecnica, è già in schieramento d’emergenza, con la grana Keita da risolvere, ma con un Immobile molto insidioso in velocità.

Il calendario nelle prime giornate non riserva avversari terribili all’Atalanta che dunque dovrebbe avere la possibilità di immergersi nella nuova doppia realtà, di campionato e di gioco, in modo non traumatico. Una chance possibilmente da sfruttare. Ma la parola d’ordine resta una: pazienza.

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