Calciomercato finito
Ora si deve ripartire

Il calciomercato è finito, al di là dell’addio a Denis non c’è stata la terza cessione pesante in casa atalantina (c’era qualche timore per Cigarini, nelle mire della Fiorentina e sembra in extremis dell’Inter) e il più felice è sicuramente Edy Reja: l’allenatore nerazzurro, che aveva perso la catena di destra (Grassi-Moralez), non ha visto smontato ulteriormente il suo «giocattolo» e potrà dunque dedicarsi a risistemarlo con animo sereno e con una classifica positiva.

I bergamaschi sono a +8 dal Carpi terzultimo e a -2 dalla decima posizione detenuta dal Bologna, alla vigilia della trasferta di Verona contro la cenerentola del campionato nel turno infrasettimanale. C’è sempre il tarlo delle sette giornate senza una vittoria (quattro ko di fila e tre pareggi consecutivi) e c’è un’Atalanta ancora in convalescenza, ma ora il quadro dell’organico è definito e progressivamente la situazione è destinata a riassestarsi.

Ci vorrà ancora un po’ di tempo perché ci sono diversi nuovi giocatori da scoprire, come i due svizzeri Djmisiti e Freuler, che non hanno mai giocato in Italia, e Gakpé, che non si conosce bene, ci sono Diamanti e Borriello non ancora con i minuti nelle gambe per essere al 100% della condizione atletica, c’è Pinilla che si è appena riunito ai compagni dopo più di due mesi di stop e il ko di Paletta desta qualche preoccupazione per la difesa nell’immediato.

L’Atalanta si è rinforzata o indebolita? Difficile dirlo ora, proprio per le ragioni esposte in precedenza. A naso non si è sicuramente rinforzata, ma probabilmente non si è nemmeno indebolita molto. È stato ceduto Moralez, sostituito da Diamanti che dovrà dimostrare di abbinare al suo mancino fatato anche una vitalità fisica indispensabile in serie A. Via Grassi, talentuoso e promettente ma non ancora elemento assolutamente indispensabile, c’è Freuler che è un’incognita: sarà un colpaccio stile de Roon o si rivelerà soltanto un onesto lavoratore della pedata? Addio a Denis (4 gol stagionali), ecco Borriello (4 gol pure lui) che, come Diamanti, dovrà dare garanzie atletiche per essere una valida alternativa per Pinilla. E vedremo di che pasta sono Djmisiti (ingaggiato per rilevare l’ormai emarginato Stendardo) e Gakpé (c’è Estigarribia ai saluti).

Che l’Atalanta non sia guarita e sia in fase di assestamento l’ha dimostrato il match casalingo contro il Sassuolo che ha visto mister Reja alternare, anche per l’infortunio di Toloi, diversi moduli. Diamanti ha avuto più spazio e pure Borriello ha giocato qualche minuto in più. Alla fine è scaturito un pareggio sofferto ma che va bene. Il calendario non consente però rilassamenti e mercoledì sera i nerazzurri dovranno vedersela in trasferta contro il Verona, già virtualmente retrocesso (non ha mai vinto ed è a -12 dalla Sampdoria quartultima). È vero che il team scaligero non ha ancora mollato (domenica ha pareggiato 0-0 a Torino) e che contro la sua ex squadra Del Neri schiererà probabilmente il duo Toni-Pazzini, da non sottovalutare, ma è evidente che la chance è ghiotta per centrare finalmente una vittoria.

A causa del ko di Toloi (e Djimsiti è appena arrivato, un rischio schierarlo prima che abbia assorbito gli automatismi), è probabile che Reja punterà dal 1’ sul 4-3-3. Che potrebbe essere nuovo di zecca in fase offensiva. Al centro dell’attacco ci sarà Borriello (ma si rivedrà Pinilla in panchina), anche Diamanti sarà titolare e, se il tecnico goriziano decidesse di concedere un turno di riposo a Gomez (giù di corda), ecco che magari potrebbe esserci spazio per Gakpé. Nuove ali per volare di nuovo.

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