È campionato vero
Ripartenza da non fallire

Scordiamo le prime due giornate di campionato e pensiamo a quello che ci attende dalla sfida di domenica in casa contro il Torino: è vero che sono stati 180’ reali e a dimostrarlo c’è la classifica - che piange per l’Atalanta, a quota 0 con Empoli e Crotone -, ma c’era ancora il calciomercato a imperare, dovevano essere definite le rose. Ora la parola - almeno fino a gennaio - va esclusivamente al campo, dove i nerazzurri dovranno correre e far risultato. E non si potrà più scherzare, il campionato farà maledettamente sul serio.

Scordiamo perché la speranza è che i numerosi errori, singoli e di squadra, che hanno determinato i due ko contro la Lazio al Comunale e, in inferiorità numerica, contro la Sampdoria a Marassi, appioppando ai bergamaschi il disonorevole titolo di difesa più perforata del torneo, insieme a quella del Milan, si tramutino in un ricordo sbiadito, mentre Gasperini e i giocatori dovranno averli bene in mente per non ripeterli.

Il mister gode di molto credito ed è giusto attendere che la squadra lo capisca e che i nuovi giocatori si ambientino, dunque ritiriamo fuori la parola pazienza, ma si sa che nel calcio il risultato è praticamente tutto ed eliminare il prima possibile lo 0 in classifica sarebbe salutare, anche per dare alla squadra consapevolezza nei propri mezzi e ricreare entusiasmo nell’ambiente. Leggendo le rose delle squadre, l’Atalanta sembra superiore ad almeno quattro concorrenti nella corsa alla salvezza (Palermo, Empoli, Crotone e Pescara), però le potenzialità devono essere espresse, non possono restare sulla carta. Ed è bene non sottovalutare nessuno. Perché se è vero che Palermo e Crotone sembrano effettivamente uno o due gradini sotto, l’Empoli è due anni che stupisce e potrebbe ripetersi, sia pure essendo all’apparenza più debole, e il Pescara gioca bene, per cui l’attenzione dovrà essere massima.

Non è un’Atalanta completa in ogni reparto e ci sono giocatori - come l’attaccante Pesic- che devono essere ancora scoperti, ma l’esperienza di Gasperini dovrebbe essere tale da consentire alla squadra nerazzurra di scovare progressivamente la sua strada. Contro il Torino l’allenatore avrà quasi tutti i giocatori a sua disposizione, out soltanto Dramè e Pesic più lo squalificato Carmona, e si potrà forse intuire quale sarà l’orientamento tattico di base. Non ci crediamo molto perché Gasperini i moduli li cambia ripetutamente, anche più volte all’interno di una stessa partita, e in definitiva non è importante se l’Atalanta giocherà con il 3-5-2 o il 3-4-3. È invece fondamentale che il modulo sia efficace e che la compagine bergamasca giochi con lo spirito guerriero che deve essere per forza nel suo Dna.

La difesa sarà presumibilmente quella titolare - e finora non si è mai vista -, ovvero con Toloi centrale e con Konko e Zukanovic ai suoi fianchi. E con Sportiello tra i pali. Sì, il portiere è stato l’atalantino più deludente del primissimo scorcio di campionato e nella convulsa volata del calciomercato è approdato a Bergamo Berisha, mentre Sportiello non è stato ceduto , ma bocciare un protagonista assoluto delle due ultime annate non avrebbe nessun senso. Il reparto arretrato sarà naturalmente l’osservato speciale in casa nerazzurra, in considerazione della media di tre gol a partita incassati.

A centrocampo, che sarà orfano dell’appiedato Carmona, potrebbe rivedersi Grassi, ma molto dipenderà dal modulo adottato. Se si giocherà a cinque non è esclusa la presenza del 21enne, reduce da sei mesi nei quali non è stato praticamente mai utilizzato da Sarri al Napoli. In attacco saranno confermati Paloschi e Gomez e, se si giocherà a tre, dovrebbe esserci spazio anche a D’Alessandro. Dall’affiatamento tra Paloschi e Gomez dipenderanno molte delle fortune dell’Atalanta. I due devono entrare in sintonia tra di loro ma devono anche integrarsi nel calcio di Gasperini. Considerato che i valori tecnici ci sono e che si tratta di due giocatori non alle prime armi, con il tempo i problemi sono destinati a diradarsi. Per il momento ci ha pensato Kessie a segnare, sa continua così va benone, ma non ci si può illudere.

Non ci siamo dimenticati del Torino. Che ha perso a San Siro contro il Milan (perché Belotti, capocannoniere del campionato con 4 reti, non ha trasformato un recupero nel recupero) e ha maramaldeggiato in casa contro il Bologna. I granata sono la squadra che ha segnato di più (7 gol) e sono candidati al ruolo di rivelazione del torneo, ma al Comunale si presenteranno con un attacco più che spuntato (out Belotti e Ljajic, in dubbio Martinez e Maxi Lopez), un 4-3-3 un po’ annacquato. Un grattacapo in meno per Gasperini che però dovrà studiare il modo di limitare la pericolosità dei centrocampisti del Torino che si inseriscono.

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