I problemi restano
ma bisogna reagire

Le parole di mister Reja nella conferenza stampa della vigilia sono state inequivocabili, sincere e non a caccia di attenuanti a testimonianza dell’onestà intellettuale e della caratura limpida dell’uomo, una mosca bianca tra i suoi colleghi: l’allenatore rivuole la sua Atalanta, una squadra che creda in se stessa, e rivuole i risultati. Non è più il momento dei tentennamenti, è il momento della riscossa domenica allo stadio Comunale contro l’Empoli.

Parole forti e rischiose. Perché se l’Atalanta steccherà strideranno e certificheranno ancor di più la crisi nella quale è piombata la squadra bergamasca. E dire che qualche attenuante c’è. Il calendario non aiuta sicuramente l’Atalanta, non tanto per l’avversario - anche se l’Empoli è da tenere in grande considerazione essendo con il Sassuolo la rivelazione del torneo, titolo che i nerazzurri hanno ormai perso da tempo - ma per la scadenza ravvicinata delle partite.

In un momento in cui l’Atalanta avrebbe avuto bisogno di un po’ di tempo per ricalibrare i meccanismi e inserire i nuovi giocatori c’è stato il turno infrasettimanale e domenica si scende in campo di nuovo. Mercoledì sera Diamanti e Borriello hanno giocato da titolari dopo lungo tempo e dunque potrebbero avere qualche problema per recuperare le energie, è vero che Diamanti ha mostrato una vitalità sorprendente, ma due match in quattro giorni rappresentano per lui un’incognita. Borriello sarà invece rilevato dal 1’ da Pinilla che, al di là dei 10’ di Verona, non gioca da tre mesi ed è dunque da vedere se ha la condizione fisica per essere subito reattivo. Inoltre c’è Gomez che sta attraversando un momento di flessione e ha rimediato qualche duro nello scontro contro l’ultima la cenerentola arrabbiata. Insomma, il tridente sulla carta è di indiscutibile valore, ma quanto sarà in grado di dare domenica?

E da annotare, purtroppo, c’è anche il nuovo forfait di Cigarini che priva la squadra del suo giocatore di maggiore classe, esperienza e senso delle geometrie. Sarà un bel guaio costruire la manovra in un centrocampo che è senza molte alternative e che vedrà il rientro di Kurtic e soprattutto l’esordio da titolare di Freuler: sarà lui, il 24enne svizzero, l’osservato speciale, visto che è praticamente sconosciuto al grande pubblico.

Abbiamo parlato dei possibili punti interrogativi in attacco e del principale costruttore di gioco che non ci sarà, ma per l’Atalanta - proprio come dice Reja - è tempo di reagire, di dare dimostrazione che i problemi - oggettivi e innegabili - possono essere superati se c’è determinazione, temperamento e spirito di squadra. E per dare più forza alla squadra l’allenatore ripresenterà il modulo a lui più congeniale e che l’Atalanta conosce di più, ovvero il 4-3-3. Intanto ha reintegrato Stendardo, segno che il momento è davvero delicato e l’interesse della squadra è superiore a qualsiasi interesse o diatriba personale.

Se la classifica è ancora positiva, le otto giornate con appena tre pareggi raggranellati (l’ultima vittoria è di due mesi fa, Atalanta-Palermo 3-0, e sembra preistoria) testimoniano il tren è negativo e un ulteriore passo falso - anche se probabilmente non sarebbe dannoso per il margine sull’area retrocessione (Carpi e Frosinone, terzultimi a -8, giocheranno a Napoli e in casa contro la Juventus...) - potrebbe favorire una deriva psicologica molto pericolosa da gestire.

Ecco perché l’Empoli - piegato in trasferta all’andata per 1-0 (decise Toloi) - è possibilmente da battere. Un Empoli, settimo a braccetto con il Sassuolo, che gioca bene - non si è smarrito tra Sarri e Giampaolo -, ha un giocatore di classe superiore come il trequartista Saponara (da marcare adeguatamente) e un vecchio ma ancora efficace marpione dell’area di rigore come Maccarone. Ok tutto, ma stavolta dovrà prevalere lo spirito atalantino.

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