Il campionato nerazzurro
è arrivato a un bivio

Basta controllare la classifica per capire che l’Atalanta non si salverà vincendo e non retrocederà perdendo, ma è lapalissiano come lo scontro diretto in casa contro il Cesena sia di valore inestimabile. Con i tre punti cambierebbe radicalmente il campionato dei nerazzurri, con uno resterebbe la precarietà e con zero sarebbero guai seri.

L’Atalanta è quartultima con 11 punti, mentre il Cesena è penultimo a 8. È evidente che piegando i romagnoli i nerazzurri balzerebbero a +6 sui diretti rivali e dunque staccherebbero di molto anche una seconda pericolante. Resterebbe sì una terza squadra da far fuori (il Chievo?), ma l’orizzonte si libererebbe dalle nubi e la vittoria potrebbe essere il propellente per un nuovo campionato, meno sofferto. In caso di ko, invece, il Cesena agguanterebbe i bergamaschi che piomberebbero in una situazione assolutamente non preventivata alla vigilia del torneo, nel bel mezzo della lotta per non retrocedere, e non si potrebbero escludere scenari molto cupi.

Si deve dunque vincere, poche storie. Purtroppo nel match più importante della stagione, almeno finora, i giocatori nerazzurri non potranno godere del supporto della loro tifoseria più calda. Chissà che non sia spunto per una riflessione all’interno del mondo ultrà. Dubitiamo. Ma parliamo di calcio giocato. Che l’Atalanta sia potenzialmente molto più forte del Cesena è indiscutibile, mezzo Cesena è formato da giocatori che il club nerazzurro ha ceduto proprio ai romagnoli perché li riteneva non fondamentali o comunque bisognosi di recuperare la condizione ideale dopo gravi infortuni (è il caso di Capelli e Marilungo).

Il problema è che l’Atalanta, come qualsiasi squadra, può dimostrare la sua superiorità soltanto con i gol. E se pensiamo che l’Atalanta in campionato ha segnato appena cinque reti in tredici giornate ma tre (due Boakye e uno Estigarribia) le hanno realizzate giocatori che non saranno del match, non si può non essere moderatamente allarmanti.

Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Per duri intendiamo i più bravi. Fuor di metafora è ora che i calciatori più rappresentativi dell’Atalanta dimostrino di essere in grado di trascinare la squadra lontana dal baratro. Naturalmente si vince e si perde in undici, ma c’è chi - per classe, ruolo ed esperienza - ha responsabilità maggiori. Il riferimento principale è a Cigarini che deve ridare la luce alla manovra nerazzurra e a Denis che deve dimenticare che finora ha segnato soltanto un gol e deve giocare senza remore. Ci si attende inoltre un’impennata di Gomez che con la sua fantasia e la sua velocità è il più indicato, insieme a Moralez, a scardinare la difesa del Cesena. Se gireranno loro, e se l’estrema importanza della partita rinverdirà lo spirito della vecchia Atalanta, la vittoria sarà quasi scontata. Incrociamo le dita.

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