Mercato incandescente
Può cambiare molto

L’Atalanta c’è. Sono giorni movimentati in casa nerazzurra tra rinforzi e cessioni in un calciomercato in costante fermento per il club bergamasco e il caso spinoso di Stendardo. Ma proprio nel momento più delicato del suo comunque positivo campionato l’Atalanta ha dimostrato di essere ben viva e vegeta. Il pareggio contro l’Inter ha regalato inoltre spunti molto interessanti in chiave tattica. Vedremo se sono stati cambiamenti dettati da motivi solo contingenti o se si sono create le premesse per un modulo alternativo. Dipenderà anche dal mercato.

Impossibile non dedicare una parentesi all’Inter e al suo allenatore. Una squadra che ha un parco attaccanti sulla carta super ma che segna la miseria di 1,25 reti a partita e che sabato contro l’Atalanta non ha partorito la miseria di una palla-gol, pur avendo giocato costantemente all’attacco e schierato in pratica 5 attaccanti tutti insieme, è lampante che abbia enormi problemi in fase d’impostazione e costruzione. Forse Mancini, invece di recriminare e cambiare giocatori - da lui scelti - come figurine, dovrebbe pensare a dare uno straccio di gioco alla squadra.

La prestazione dell’Atalanta è stata comunque da incorniciare. Si è rivista finalmente una squadra bergamasca sul pezzo, agonisticamente cattiva e determinata, che non ha mollato di un centimetro, ha giocato con intelligenza e intensità e ha saputo soffrire senza perdere la testa quando l’Inter ha tentato il tutto per tutto. Se non ci fosse stato un Handanovic in versione Uomo Ragno, staremmo parlando di una formidabile vittoria e di una batosta interista.

Mister Reja, pur optando per uno schieramento più prudente, è stato coraggioso perché ha presentato un modulo nuovo in una sfida che sembrava proibitiva, ha dato spazio da titolari a giovani come Conti e Monachello e ha rilanciato un elemento come Masiello in un ruolo chiave, quello di centrale di una difesa a 3. La squadra ha dato una risposta convincente sia come collettivo, sia come singoli. Ha avuto sì una flessione evidente dopo un’ora, ma il dispendio di energie per contrastare e creare serissimi problemi all’Inter era stato enorme.

Come accennavamo, vedremo se il 3-5-1-1 avrà un futuro e se Reja si riaccosterà al fedele 4-3-3. Crediamo che molto dipenderà anche dal calciomercato che poteva essere di natura conservativa e che invece sta diventando incandescente per l’Atalanta. È approdato a Bergamo Diamanti per Moralez, a sorpresa il club si è rinforzato con un centrale di difesa, svizzero-albanese Djimsiti (classe 1993) dello Zurigo, e il collegamento con lo strappo con Stendardo (caso che ci asteniamo dal commentare non conoscendolo bene) ci sembra evidente, e dalla Svizzera è in arrivo il centrocampista Freuler (classe 1992) del Lucerna per tamponare il ko di Carmona. Ci fidiamo di Sartori, l’uomo mercato atalantino. Se replicheranno anche parzialmente de Roon l’Atalanta è a cavallo.

Ma c’è ancora molta carne al fuoco. In ballo c’è il discorso della punta centrale e probabilmente ci saranno novità nell’ultima settimana del calciomercato, quando Pinilla si sarà ristabilito fisicamente e si conoscerà il futuro di Denis che sembra destinato in Argentina. C’è da vedere inoltre se l’Atalanta sarà in grado di resistere all’attacco combinato di Napoli e Fiorentina per Grassi. Sembra che De Laurentiis per superare la concorrenza di Della Valle abbia offerto 10 milioni (dei quali 2 di bonus) per il centrocampista, se fosse vero e si scatenasse un’asta al rialzo sarebbe abbastanza dura per l’Atalanta resistere.

In attesa di nuovi sviluppi, applaudiamo la definitiva conferma di Cigarini che con umiltà si è rimesso in discussione dopo una stagione deludente, ha dovuto cedere la cabina di regia a de Roon, ma si è reinventato benissimo come interno proiettandosi anche con efficacia in fase offensiva. Lui e l’olandese non si pestano affatto i piedi, ma compongono una coppia di centrocampisti di primo livello. E attendiamo i progressi di Monachello, che ha dimostrato di essere un attaccante «grezzo», del resto è molto giovane, ma con grandi margini di miglioramento.

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