Politica dei piccoli passi
Dai, ancora un pareggio

La politica dei piccoli passi (9 punti in 8 giornate, sei i pareggi) sta consegnando la salvezza all’Atalanta per la palese mediocrità dei suoi due diretti rivali, Cagliari e Cesena. Sono stati sufficienti due risicati pareggi strappati al 93’ domenica scorsa al Comunale contro l’Empoli e nel finale mercoledì a Cesena per blindare in pratica la quartultima posizione. Il +8 che vale +9 su sardi e romagnoli a cinque giornate dalla fine equivale alla salvezza ipotecata al 90%. Da blindare magari con un pareggio contro la Lazio.

Non è che il calendario sia ora in discesa per i nerazzurri in quanto nelle prossime tre partite dovranno vedersela domenica al Comunale di Bergamo contro una Lazio seconda della classe e in lotta per la qualificazione in Champions League, in trasferta contro un Palermo sempre temibile e in casa contro un Genoa in orbita Europa League. Il pronostico non è favorevole ai bergamaschi, che sulla carta potrebbero incassare tre ko, ma quanti punti sarebbero in grado di rimontare Cagliari e Cesena?

I sardi hanno teoricamente un jolly da giocare nel prossimo turno contro il Parma, aritmeticamente retrocesso, però nel turno successivo saranno in trasferta contro la Juventus (magari distratta dalla semifinale di Champions contro il Real Madrid ma pur sempre di un altro pianeta) e nella terzultima giornata avranno il Palermo in casa. E i romagnoli? Cammino durissimo con Fiorentina in trasferta, Sassuolo in casa e Napoli in trasferta. Se il Cagliari avesse vinto domenica a Verona contro il Chievo confermando di essere in ripresa dopo l’exploit di Firenze, sarebbe balzato a -5 e qualche grattacapo l’Atalanta avrebbe potuto crearlo ancora. Con il -8 (-9) l’Atalanta dovrebbe proprio crollare e il Cagliari vincerle tutte per ribaltare la situazione. Un’impresa ai limiti dell’impossibile.

La squadra allenata da Reja deve soltanto perseverare - e ci risiamo - nella sua politica dei piccoli passi per far sì che la salvezza diventi aritmetica il prima possibile. Già contro la Lazio un punticino sarebbe d’oro. Poter giocare con due risultati utili su tre naturalmente consentirà all’Atalanta di preparare una gestione prudente del match. Purtroppo per l’Atalanta i biancocelesti non possono puntare a priori al pareggio: il loro obiettivo è la vittoria per vincere la concorrenza della Roma (a -1) ed entrare in Champions senza i preliminari. Mister Pioli è stato perentorio alla vigilia: «Dobbiamo vincerle tutte».

L’Atalanta dunque non avrà sconti e in primis per la difesa nerazzurra - che ha pesanti responsabilità su tutti e quattro i gol incassati contro Empoli e Cesena - si preannuncia una domenica di sofferenza se si pensa che la Lazio è in un momento di forma sfolgorante (8 vittorie di fila e un rallentamento - ko contro la Juventus extraterrestre e pareggio casalingo contro il Chievo - subito riscattato dal 4-0 rifilato sempre all’Olimpico al Parma) e ha segnato la bellezza di 26 gol. C’è Klose - il superbomber della storia dei Mondiali - squalificato e lo spauracchio Anderson potrebbe non essere schierato dal 1’, ma non c’è assolutamente da fidarsi.

Il dato positivo è che una Lazio d’attacco potrebbe favorire il contropiede dei nerazzurri che peraltro dovranno sopportare qualche problema di schieramento perché sia Moralez, sia Cigarini non sono al 100% e Baselli è ko. Confidiamo in Reja che conosce molto bene la Lazio e che potrebbe dunque scovare le contromisure giuste per frenarla. E in Pinilla, specialista nello rovesciare a favore dei nerazzurri le situazione più delicate. Ci vorrà comunque un’Atalanta orgogliosa, determinata e solida in difesa come quella che ha pareggiato contro Napoli e Roma in trasferta. Una versione differente temiamo non abbia nessuna chance.

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