«Baretto, no alla chiusura»
Due petizioni: oltre 2.000 firme

Nella serata di sabato 31 gennaio più di 500 tifosi dell’Atalanta si sono radunati al «Baretto», lo storico bar in via Giulio Cesare davanti allo stadio che è stato coinvolto nelle indagini contro gli ultrà nerazzurri e rischia la sospensione dell’attività.

Per opporsi alla chiusura del Baretto sono state avviate anche due petizioni: una online sul sito www.change.org, che ha superato le 700 adesioni, e una «cartacea», con 1.700 adesioni. Nella serata di sabato 31 gennaio, tra i tanti, c’erano anche l’esponente leghista Daniele Belotti, noto supertifoso atalantino, e il «Bocia» Claudio Galimberti.

Verrà depositata lunedì la memoria contro l’iter istruttorio iniziato dal questore Dino Finolli e «finalizzato all’adozione del provvedimento di revoca/sospensione del titolo autorizzatorio (licenza, ndr)» nei confronti del Baretto di viale Giulio Cesare. Il procedimento amministrativo, scrive il questore, «è stato avviato a seguito di gravi episodi di turbativa dell’ordine pubblico, che in data 22 novembre 2014 hanno avuto quale polo nevralgico il locale in argomento (tra l’altro individuato dalla tifoseria ultrà dell’Atalanta quale punto di abituale e rituale aggregazione in occasione di tutti gli incontri di calcio casalinghi)».

«Le preordinate attività di provocazione e di aggressione - ha scritto ancora il dottor Finolli - poste in essere dagli ultrà orobici a danno della tifoseria ospite presente all’interno del settore dello stadio riservato (oltre che degli operatori delle Forze di polizia posti a tutela di questi ultimi) hanno trovato origine dal locale in argomento, che costituisce pertanto fattore di concreto pericolo per l’ordine pubblico».

Il provvedimento non indica la tempistica e dovrebbe essere finalizzato solo alla sospensione, visto che la revoca della licenza spetta al sindaco. La memoria difensiva avrà due punti cardine: uno di tipo sociale, l’altro economico. «Sì, perché il provvedimento - illustra l’avvocato Luca Salvioni, legale dei gestori del Baretto - non va a colpire solo i tifosi dell’Atalanta, ma molta gente del quartiere».

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