Vita e cinema in 72D

Le tristezze che imbevono il presente sono inevitabili ma, di tanto in tanto, uno sguardo al futuro si rivela rinfrancante. Sì, ma come gettarlo questo sguardo al futuro? Possibilmente, vorremmo evitare di consultare veggenti e oracoli, categorie di scadente affidabilità. L’unica possibilità è leggere giornali (e siti) in quella sezione che, di solito, viene etichettata come “Tecnologia” o, per i più all’avanguardia,”Hi-tech”.

Qui si trova ciò che ci aspetta nel futuro per così dire sensoriale: macchine che, in teoria, dovrebbero migliorare la nostra vita sotto vari aspetti, non ultimo quello del tempo libero. A questo proposito ecco una notizia pescata fresca fresca giusto ieri: «Guardare un film in 3D al cinema senza usare scomodi occhiali: sarà possibile grazie alla tecnologia messa a punto all’Istituto di Tecnologia del Massachusetts (Mit), che permette di vedere le immagini tridimensionali focalizzate sulle singole poltrone grazie a speciali configurazioni di lenti e specchi».

Questa informazione, a pensarci, è straordinaria. Senza occhiali, che l’estensore della notizia chiama «scomodi», saremo in grado di vedere immagini tridimensionali. Il progresso è enorme. In pratica, oggi come oggi per vedere al cinema come vediamo fuori dal cinema, ovvero nella realtà, dobbiamo indossare degli occhiali. A breve, grazie agli studi del Mit, tra dentro e fuori la sala (o il salotto, perché i televisori 3D vanno imponendosi) non ci sarà differenza: vedremo in 3D per 24 ore al giorno, il che, fatta la moltiplicazione, equivale a vedere in 72D.

Mi si dirà: vuoi fare lo spiritoso ma è chiaro che c’è differenza tra il 3D del cinema e il 3D della realtà. In quest’ultima non troviamo mica tutte le cose catastrofiche, pacchiane, violente, assurde, ridicole e terrorizzanti che ci fanno vedere nel cinema 3D. Proprio sicuri? Ripensateci prima che cominci lo spettacolo.

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