Rischi nei campi, infortuni in calo

Nel settore agricolo flessione del 41%. L’anno scorso tre incidenti mortali.

Dal 1999 a oggi il comparto lavorativo che ha fatto i maggiori progressi, in termini di riduzione degli infortuni, è stato quello agricolo. Infatti dal ’99 al 2003, stando ai dati ufficiali diffusi dall’Inail, nella Bergamasca c’è stata una flessione del 41% degli incidenti in questo settore. È quanto emerso al convegno regionale sul tema «Il comparto orticolo: luoghi di lavoro sicuri dove produrre cibi sicuri» che si è tenuto ieri al centro congressi del nuovo polo fieristico in via Lunga a Bergamo.

L’iniziativa, organizzata dal Dipartimento di Prevenzione dell’Asl in collaborazione con gli Ospedali Riuniti, ha proposto una serie di suggerimenti per la corretta applicazione della normativa di sicurezza del lavoro e degli alimenti, dando indicazioni pratiche agli addetti al settore orticolo. Circa 350 il totale dei partecipanti alle due sessioni (quella tenuta al mattino sulla sicurezza e l’altra sulla qualità del prodotto orticolo sviluppata nel pomeriggio) ai quali è stato consegnato un attestato di partecipazione. In particolare è stata presentata e distribuita la pubblicazione su «La sicurezza e la tutela della salute in agricoltura» centrata sul tema «Linee guida per l’analisi dei rischi nel comparto orticolo» elaborata da tecnici e medici. Si tratta del terzo volume, dopo quelli sulla zootecnia e il florovivaismo, di una collana specialistica realizzata con il contributo dell’ente camerale.

«L’orticoltura - ha sottolineato Bruno Pesenti, responsabile del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Bergamo - è molto presente in Bergamasca e quando parliamo di rischi ci riferiamo a quelli di natura infortunistica e tossicologica. Purtroppo si ritiene, a torto, che lavorare all’aperto faccia comunque bene e che il mondo agricolo sia sano per definizione. Mentre la realtà è ben diversa. Ad esempio gli indici infortunistici, anche in considerazione del fatto che gli addetti sono relativamente pochi, sono più alti in agricoltura rispetto all’edilizia. I dati Inail parlano di una sensibile riduzione degli incidenti negli ultimi anni, purtroppo però registriamo ancora alcuni infortuni con esito mortale, di quelli che riteniamo non dovrebbero assolutamente accadere».

Nel corso del 2004 ci sono stati in Lombardia 18 incidenti mortali nei campi, di cui tre in provincia di Bergamo. La causa più frequente resta il ribaltamento del trattore.

«La 626 - ha aggiunto Bruno Pesenti - è una legge che è stata pensata per la grande impresa e in agricoltura è arrivata un po’ in ritardo. Notevoli, però, i progressi registrati negli ultimi dieci anni: oggi quasi tutte le aziende hanno il medico competente, stanno applicando le procedure e perfino il parco macchine è stato discretamente adeguato».

«Bergamo, per quanto riguarda l’orticoltura, è una delle prime province a livello italiano - ha detto Matteo Guerretti, consulente dell’Associazione provinciale florovivaisti - per cui sono stati illustrati nel convegno anche gli aspetti relativi alla qualità e alla sicurezza di questi prodotti, sia quelli imbustati e pronti per l’uso sia quelli in cassette, che poi vanno a finire sulle tavole di migliaia di cittadini».

(01/03/2005)

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