Non catalizzate, torna il blocco Il 21 novembre domenica a piedi

Da oggi e fino al 17 dicembre le auto non catalitiche vanno lasciate in garage dalle 8 alle 10 e dalle 16 alle 19. E domenica 21 novembre il fermo sarà totale e riguarderà anche le catalitiche. Il blocco dei veicoli non catalizzati, dopo una sospensione nel periodo natalizio, tornerà dal 10 gennaio al 28 febbraio.

Il provvedimento che riguarda il blocco delle vetture non catalizzate è stato

deciso dalla Regione per le zone critiche, Bergamo e altri 25 Comuni dell’hinterland compresi. Sono esclusi gli autoveicoli, motoveicoli e ciclomotori a motore elettrico, Gpl, metano, alimentati a benzina ma dotati di catalizzatori, diesel omologati, motoveicoli e ciclomotori a quattro tempi. Il divieto di circolazione viene inoltre sospeso in alcuni casi e su alcune tratte. Deroghe per gli anziani con più di 65 anni e le vetture con almeno tre passeggeri a bordo.Via libera, senza limitazioni, su asse interurbano, Circonvallazioni, via Nuova Cremasca e sul percorso circonvallazione-Ospedali Riuniti, che comprende: la rotonda Locatelli, via Briantea, via Salvo d’Acquisto, largo Ragazzi del ’99, via Corpo italiano di liberazione, via XXIV Maggio, via dello Statuto. Per chi non rispetta il provvedimento le multe sono salate: 68 euro e il fermo del mezzo finché non cessa l’orario dello stop. Le informazioni verranno pubblicate sui display elettronici e su cartelli di segnaletica verticale messi nei punti di accesso alla città. Il Comando ha inoltre attivato le linee telefoniche 035-399388/386/554/638 dalle 9 alle 18, per ulteriori informazioni.

E mentre ci si abitua agli orari per le auto non catalitiche, già si discute sul valore ecologico del provvedimento e ci si prepara alle domeniche a piedi. Quelle sì che sono gatte da pelare per ogni amministrazione dei 25 Comuni compresi nell’area critica di Bergamo. Oltre al capoluogo, Albano Sant’Alessandro, Alzano Lombardo, Azzano San Paolo, Brusaporto, Curno, Dalmine, Gorle, Grassobbio, Lallio, Montello, Mozzo, Nembro, Orio al Serio, Osio Sopra, Pedrengo, Ponte San Pietro, Ranica, San Paolo D’Argon, Scanzorosciate, Seriate, Torre Boldone, Torre De’ Roveri, Treviolo e Villa di Serio. E il tempo a disposizione non abbonda: due settimane per prepararsi alla prima chiusura al traffico dalle 8 alle 20. Si inizia domenica 21 novembre e si ripete il 23 gennaio e il 20 febbraio.

Nonostante la Grande Bergamo si sia portata avanti, rispondendo all’appello del presidente Formigoni che invita i sindaci a fare la loro parte, le soluzioni non sono dietro l’angolo. Mentre infatti il vicesindaco si limita a dire che «il Comune di Bergamo si atterrà all’ordinanza regionale» e il comandante Cargnelli sottolinea che il blocco «non riguarda solo il centro cittadino, ma anche i quartieri al di là della circonvallazione dal Villaggio degli Sposi a Colognola fino a Monterosso», alcuni Comuni (vedi Torre Boldone, Brusaporto e Albano Sant’Alessandro, solo per fare degli esempi) attraversati dalle strade provinciali interpellano direttamente il prefetto Cono Federico. «Che senso ha la domenica a piedi se poi sulle provinciali (della Val seriana, Brembana, Dalmine e Seriate) sfrecciano i mezzi pesanti?», chiedono, ipotizzando la chiusura di alcuni tratti. E il prefetto risponde: «Anche se la questione non è di nostra stretta competenza, stiamo valutando la richiesta, in base anche all’ordinanza regionale».

(08/11/2004)

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