Omicidio di Carobbio, arrestato un albanese: «Il terzo complice»

Concorso in omicidio, porto e detenzione di arma clandestina: sono le accuse cha hanno portato in carcere oggi un albanese di 32 anni, Mark Marleka. Secondo le indagini svolte dai carabinieri sarebbe lui il terzo complice dell’omicidio di Ionut Costel, 24 anni, romeno, ucciso nella notte fra il 2 e il 3 novembre dell’anno scorso a colpi di pistola: l’uomo era arrivato cadavere all’ospedale di Calcinate, trasportato da un familiare, ma era stato ucciso in un parcheggio a Carobbio degli Angeli. L’arresto, eseguito oggi dai militari del nucleo operativo dei carabinieri di Bergamo, insieme ai colleghi della compagnia di Treviglio, è scattato a Casirate d’Adda, in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Bergamo, Vincenza Maccora. Secondo l’accusa il 32enne faceva parte della banda di albanesi che aveva affrontato il gruppo rivale rumeno con il quale si contendeva lo sfruttamento della prostituzione nell’area del Basso Sebino: Mark Marleka, operaio edile, immigrato regolare, era insieme a Zef Karaci e Artur Jaku quando il primo - secondo le indagini - avrebbe esploso due colpi di pistola contro Ionut Costel, uccidendolo. Marleka, spiegano gli inquirenti, è stato individuato grazie alla decisiva testimonianza delle ragazze albanesi e romene sfruttate dalle due fazioni. Il gip, come spiega una nota dei carabinieri, ha concordato pienamente con i risultati investigativi ed ha emesso l’ordine di custodia cautelare. Il 32enne alnaese è stato rintracciato nella propria abitazione di Casirate d’Adda. Questo arresto, secondo il comando provinciale dell’Arma, traccia i contorni definitivi di questo efferato delitto che inizialmente si era presentato come una vicenda molto complessa e difficile da risolvere.(05/04/2006)

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