
È stato ritrovato nel tardo pomeriggio di sabato il corpo di Peter Gjihka, l’albanese annegato mercoledì 2 luglio nell’Adda: lo ha notato intorno alle 17,30 il custode della centrale elettrica Eneco di Cassano d’Adda, impigliato nella griglia, e ha dato l’allarme. Nessuno però ha pensato di avvertire i vigili del fuoco sommozzatori di Milano e Treviglio, che così hanno proseguito inutilmente le ricerche fino alle 19. A dare supporto operativo erano al lavoro anche i subacquei della Protezione civile di Milano per scandagliare il fondo sia nel tratto dove Peter Gjihka è affogato che nella parte più a Sud, vicino alle due dighe. Mercoledì quel tratto di fiume aveva messo in difficoltà tre marocchini, per salvare i quali si è gettato in acqua Peter Gjihka, sopraffatto dalle correnti e poi annegato. L’epilogo tragico di un episodio capace di risparmiare i tre maghrebini, grazie anche al coraggio di Carmelo Ciulla, il carabiniere scelto di 31 anni fuori servizio, lanciatosi nel fiume senza però riuscire a salvare l’albanese. Il cadavere di Peter Gjihka - quando è stato visto dal custode - era fermo nella griglia di ingresso della centrale. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Cassano e il medico legale. Poi il corpo è stato composto nella camera mortuaria del cimitero di Cassano.(06/07/2008)
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