Fs, «povera» Bergamo-Brescia
tra degrado e coincidenze barzelletta

La linea Bergamo-Brescia: un «ramo secco» lo considerano le Fs, una tratta su cui non ci sono stati investimenti significativi da circa 40 anni, da quando la linea fu elettrificata. Da allora, nulla. Tutto è cresciuto attorno ai binari e alle stazioni - paesi, case, capannoni, infrastrutture -, loro lì, icone del rigor mortis: immobili fatiscenti, sporcizia e degrado, stazioni chiuse che la notte diventano luoghi di ritrovo per bande di sbandati, biglietterie inesistenti.

E tanti scherzetti che corrono lungo i binari, come quelli relativi  alle coincidenze. Infatti, i treni che arrivano da Milano ogni ora alle 07 (10,07, 11,07...) ripartono per Brescia allo stesso preciso orario. Migliaia i pendolari che chinano il capo, si turano il naso, si stipano dentro sedili spesso luridi, pagano un biglietto che negli ultimi 10 anni è aumentato del 60% e ogni giorno popolano le carrozze.

I rappresentanti dei pendolari sono convocati per giovedì alle 16,30 in Regione a Milano dove Trenitalia presenterà i nuovi orari, in vigore dalla prossima metà di dicembre. Come un anno fa, i pendolari della Bergamo-Brescia chiederanno principalmente due cose: che si ripristino almeno la mattina e la sera i treni diretti per Milano (in modo da non dover scendere da uno e risalire sull’altro), e che Bergamo diventi un nodo di collegamento tra Brescia e il capoluogo lombardo, per avere collegamenti più diretti e frequenti con le due città.

Certo, poi quelli della Bergamo-Brescia magari sussurreranno che, per piacere, ci date qualche minuto di tempo per scendere dal treno in arrivo da Milano per non dover attendere un’ora quello verso Brescia? Poche cose, del resto hanno ormai perso le speranze che qualcosa cambi sul fronte dei treni e sulle stazioni in cui capitano.

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