Pirovano: «Il 29 novembre
Stati generali della Provincia»

«Scusi, e gli Stati generali?». Il presidente della Provincia Ettore Pirovano, a margine della Giunta di lunedì, non si fa cogliere in castagna: «Il 29 novembre, sono già partiti gli inviti». Nella fattispecie 244 e qualcuno in più. Destinatari tutti i sindaci della Bergamasca, oltre al prefetto Camillo Andreana e al vescovo Francesco Beschi.

Appena eletto, il leghista l’aveva preso come uno dei primi impegni e il segno della rivoluzione in via Tasso: convocare i Comuni, per un confronto schietto e una Provincia che si mettesse a fianco delle amministrazioni locali. Ora la data e il posto ci sono. Arrivati anche puntuali, visto che il rendevouz era sempre stato annunciato tra ottobre e novembre.

Così l’appuntamento è deciso per l’ultima domenica di questo mese, dalle 10 (ma gli accreditamenti cominciano alle 8,30) alle 17, alla Fiera di Bergamo (per la precisione nella sala Caravaggio, un segno di buon auspicio per un presidente della Provincia che da sindaco e vice per anni ha governato proprio nella cittadina della Bassa).

Il programma della giornata è fitto: dopo il saluto delle autorità, dello stesso Pirovano e del sindaco di Bergamo Franco Tentorio, seguiranno le relazioni tecniche su temi che riguardano l’urbanistica, materie giuridiche e il trasporto disabili delle scuole superiori (un argomento fin qui dalla giurisdizione incerta, che ha spesso contrapposto Regione, Comuni e Provincia sulla competenza e relative risorse), mentre il pomeriggio sarà dedicato agli interventi dei sindaci. In mezzo anche «un pranzo di lavoro»: nonostante il bilancio al lumicino, nell’invito si precisa che offre la casa (ovvero la Provincia), limitando però la partecipazione «massimo a due persone per ogni Comune».

All’ordine del giorno, in particolare, la presentazione del progetto di decentramento degli uffici provinciali. Un altro punto delle linee programmatiche di Pirovano, per ora passato in Giunta (gli assessori ci hanno lavorato durate l’estate per individuare zone e immobili utilizzabili) e in attesa della conferma del Consiglio di via Tasso.

La «mappa» prevede sette sportelli (Bergamo città compresa), dislocati dalla pianura alle Valli: a Treviglio, Almenno San Bartolomeo, Piazza Brembana, Clusone, Colere e Sarnico, in modo da coprire tutta la Bergamasca, con un’apertura quindicinale (eccetto in Valle di Scalve, dove la disponibilità dei professionisti provinciali sarà mensile).

«Inizialmente - entra nel dettaglio il presidente Pirovano - il decentramento dei servizi riguarderà l’urbanistica, come competenza specifica della Provincia, e gli aspetti legali». Molteplici gli obiettivi: «Offrire sostegno ai piccoli Comuni che non hanno risorse economiche adeguate; favorire la partecipazione del Comune all’elaborazione concertata della pianificazione provinciale; semplificare i rapporti amministrativi tra gli enti; evitare spostamenti troppo lunghi e onerosi per i Comuni, nonché evitare ai Comuni l’onere di nuove assunzioni».

L’apertura degli uffici decentrati va in coppia anche con la riorganizzazione interna dei servizi provinciali (discussa lunedì in Giunta), «che verranno fatti per assessorati e non spalmati su diverse aree. Così si sa chi comanda e chi obbedisce», fa chiarezza Pirovano. Un’altra questione che sta a cuore al presidente è il trasporto dei disabili delle scuole superiori. Una voce che ha spesso messo in crisi i bilanci comunali, aprendo querelle tra istituti, enti e famiglie, che hanno trovato terreno fertile in leggi e leggine che rimbalzavano la competenza.

«Ora - annuncia Pirovano - siamo riusciti a scucire i soldi alla Regione. Risorse che daremo in gestione agli uffici di piano della legge 328». In discussione, nella Giunta di lunedì, anche l’aumento di capitale nella società Brebemi (autostrada direttissima Brescia-Bergamo-Milano): 5 milioni di euro nei prossimi quattro anni (1,4 milioni per il primo anno, che scatta a gennaio). «Stiamo facendo le nostre valutazioni», chiosa Pirovano.

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