Orio, Ryanair punta a quota
sei milioni di passeggeri

«Noi vogliamo crescere ancora su Orio al Serio, contiamo di aprire nuove rotte per l’estate 2010». Parola di Michael O’Leary – padre-padrone di Ryanaiar – che in una conferenza stampa a Milano ha offerto il suo solito show: smorfie, battutacce, foto con modelli di aereo. Poi arrivano le cifre, e il tour italiano tutto compreso – mattina a Roma, pomeriggio a Milano – si fa decisamente serio.

Sullo schermo scorrono le solite slide a magnificare le virtù degli irlandesi leader del mercato low cost e le eccellenti performance economiche e gestionali: poi arriva quella su Orio, il festival dell’istogramma crescente. Si parte dal milione e mezzo di passeggeri del lontano 2004 per arrivare alle previsioni del 2010: 6 milioni.

E i dati diffusi dalla Sacbo dicono che oggi almeno 4 milioni e 800 mila passeggeri sono di Ryanair. Attualmente gli irlandesi hanno 9 velivoli di stanza ad Orio, probabilmente l’aeroporto più importante della loro rete dopo Londra Stansted: da tempo fanno pressione per potenziare ulteriormente la presenza o quanto meno i voli, ma Sacbo è prudente, soprattutto sul primo punto.

Solo che Ryanair vuol dire anche «6.000 posti di lavoro nell’indotto e 700 milioni di euro risparmiati l’anno» ricorda O’Leary nel delirio di cifre dal quale emerge un intento bellicoso: «Raddoppiare traffico e profitti da qui al 2012». Chiaramente su scala europea, non ad Orio, perché 10 milioni di passeggeri sarebbe un traguardo impensabile e non sostenibile.

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