Per il maxisequestro di droga:
intercettati 600 telefoni cellulari

Circa 600 utenze telefoniche intercettate, dieci auto sulle quali sono stati installati localizzatori gps, un'attività intensa, durata mesi, dei carabinieri in mezza Italia e all'estero: è grazie a tutto questo che i militari sono riusciti a smantellare l'organizzazione che - secondo le stime fatte proprio attraverso le intercettazioni - fra il 2008 e il 2009 è riuscita a far arrivare in provincia di Bergamo cinque tonnellate di hashish, una delle quali è stata sequestrata.

I dettagli sono stati forniti questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale ha preso parte anche il procuratore della Repubblica di Bergamo, Adriano Galizzi, insieme al comandante dei carabinieri, Roberto Tortorella.

La droga arrivava in Italia principalmente attraverso la Spagna, la Francia, l'Olanda e la Croazia. I trafficanti utilizzavano ogni possibile nascondiglio: dai cruscotti ai paraurti delle auto, da apparentemente innoque borse della spesa a camion stipati di altre mercanzie. L'ingegnosità della banda è documentata dalle fotografie scattate dai carabinieri (nella galleria fotografica).

Gli arrestati sono in totale 42, quasi tutti marocchini: otto di loro vivono o lavorano in Bergamasca. Quelli finiti in carcere abitano a Caravaggio, Arcene e Urgnano, mentre uno è domiciliato a San Donato Milanese ma gestisce una ditta di autotrasporto a Verdellino. Sono invece ricercati altri quattro marocchini che abitano a Costa di Mezzate, Verdellino, Telgate e Verdello.

In totale gli indagati sono 75: 14 sono stati arrestati all'estero, fra Olanda, Francia e Spagna. Sei di loro si sono visti invece notificare l'ordine di custodia in carcere, dove erano detenuti per altri motivi. Altri arresti e denunce sono scattati da Torino a Milano, da Brescia a Vercelli, da Prato a Genova, solo per fare alcuni esempi.

Tutte le indagini sono partite da precedenti sequestri che risalgono al 2008: da quelli i carabinieri sono riusciti a dipanare la matassa e, con una indagine coordinata dal pm Enrico pavone, sono riusciti a ricostruire la rete dei trafficanti.

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