Rotondi: «Abolire la pausa pranzo»
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Abolire la pausa pranzo dei lavoratori per «redistribuirla meglio» nell'arco della giornata. E' il ministro Gianfranco Rotondi, responsabile dell'Attuazione del Programma del Governo Berluscon, a prospettarlo.Voi cosa ne pensate? Votate il sondaggio.

Abolire la pausa pranzo dei lavoratori per «redistribuirla meglio» nell'arco della giornata. E' il ministro Gianfranco Rotondi, responsabile dell'Attuazione del Programma del Governo Berluscon, a prospettarlo. Voi cosa ne pensate? Votate il sondaggio.

Motivo per cui la prima mensa che chiede di chiudere non è quella di un ufficio pubblico ma quella dei parlamentari: la buvette di Montecitorio.

«Le ore più produttive - dice il ministro ospite del programma tv web "KlausCondicio", in onda su YouTube - sono proprio quelle in cui ci si accinge a pranzare. Chiunque svolga un'attività in modo autonomo, abolirebbe la pausa pranzo. Casomai sarebbe meglio distribuirla in modo diverso, come avviene negli altri Paesi». Dall'auspicio alla proposta, per Rotondi il passo è breve:«chiudiamo la buvette. Costa troppo e fa ingrassare i parlamentari». E sarebbe interessante capire perché gravi in modo così pesante sul bilancio della Camera - afferma -. Si parla di 5 milioni di euro. Demagogia a parte, penso che non sia economico e che se ne potrebbe fare a meno. I parlamentari mangiano troppo, ingrassano e questo non è sano».

Pronte le repliche di altri esponenti politici: «Ma Rotondi ha mai lavorato? A furia di frequentare gli amici degli imprenditori anche Rotondi adesso ragiona come loro. Il Pdl ha così poca considerazione dei lavoratori che tutto ciò che è un loro diritto diventa un fastidio. Rotondi capisca che chi blocca l'Italia è il suo Governo e non la pausa pranzo dei lavoratori». E` quanto afferma Gianni Pagliarini, responsabile Lavoro del PdCI, ex presidente della Commissione Lavoro nella precedente legislatura.

«La sparata del ministro Rotondi non è né più né meno che una barzelletta. Sostenere che vada abolita la pausa pranzo, che è un diritto inviolabile di ogni lavoratore, vuol dire non avere la minima idea di cosa significhi lavorare: chieda ad un operaio, che normalmente monta al mattino molto presto, dopo essersi alzato all`alba, se la sua pausa pranzo è superflua», è quanto afferma invece in una nota Antonio Borghesi, vice capogruppo dell`Italia dei Valori alla Camera. Dopo le proteste, la marcia indietro di Rotondi: «Non ho fatto nessuna proposta di abolire la pausa pranzo, ho solo detto a un giornalista che io l`ho abolita da vent`anni e lo stesso consiglio alla Camera dei Deputati, perché quella è l`ora in cui si lavora meglio».

Sulla questione è intervenuta anche la Coldiretti: quasi un italiano su cinque (il 16,4%) fa la pausa pranzo sul lavoro portandosi il cibo da casa risparmiare tempo e denaro ma anche «per garantirsi la qualità dell'alimentazione», fa notare Coldiretti. Da una ricerca promossa da Accor Services in collaborazione con l'Unione europea emerge che i lavoratori italiani nella pausa pranzo si recano al ristorante o in pizzeria (25,8%), al bar tavola calda (18,1%) o, se c'è, alla tradizionale mensa aziendale (35,8%) mentre al fast food ci va appena il 2,7% contro l'1,6% dei ristoranti etnici. «La pausa pranzo sul lavoro è anche il risultato - afferma la Coldiretti - di una maggiore attenzione alla dieta, come conferma il boom delle insalate pronte il cui consumo è triplicato negli ultimi dieci anni».

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